Fare i conti in tasca ai blogger

Evidentemente non si è soli nell’universo a cercare di capire quanto contino le page views e i visitatori unici nel mondo blogosferico italiano

Forse bisognerebbe considerare altri parametri, come il numero di iscritti al feed (reale, non Tessarolizzato), il rank di Alexa (ok, scherzavo :-) ), il numero dei commenti, la presenza del blog all’interno dei vari social site… o tornare al caro vecchio numero di utenti unici e pageview (che ci renderebbe tutti un pò più nanetti davanti a certi giganti del web).
E invece ci parliamo addosso, ce la suoniamo e ce la cantiamo.
In Nielsen//NetRatings non esistiamo: a parte il solito Beppe Grillo (che secondo alcuni non può nemmeno considerarsi un blog), nel Panel non sono presenti altri blog personali (ci sono qua e là i soliti network di blog, ed una unica eccezione verso il 1300° posto: il Daveblog).
Eppure siamo di moda, facciamo tendenza.

2 commenti su “Fare i conti in tasca ai blogger”

  1. Forse se le classifiche non esistessero, ci potrebbe essere anche maggior coalizione, è sconfortante sapere che qualcuno scrive solo per aumentare la propria posizione in classifica. Non dimentichiamo che il fenomeno blg è tale solo proprio in quanto globale; da soli, primi o centomillesimi, non si conta nulla. Ma dalla famosa “cartina della blogosfera” pubblicata di questi tempi l’anno scorso, dove si evidenziava come tutti si appartenesse ad un unico universo, ho la sensazione che le distanze tra le “star” e gli altri siano notevolmente aumentate.

  2. Io sono perplesso. La recente polemica che ha investito Blogbabel mi ha lasciato ancora più sorpreso. Ritengo che tutti questi strumenti dovrebbero servire a trovare notizie interessanti in una comunità quella dei blog. Assomiglia tutto ad una “utopia”?
    .:.

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