Wordstress

Macchianera migra su WordPress

Installare WordPress ha richiesto i canonici 5 minuti. Importare tutti i vecchi post e i commenti (68 mega di file di solo testo) un po’ di più: tutta una notte. Realizzare la grafica modificando abbastanza pesantemente un tema già esistente (che comunque – ripetiamo – non è ancora a posto) qualche ora.
Però è finita – e lo dico con rammarico, credetemi, dal momento che Macchianera è stato tra i primi siti italiani a utilizzarlo – la via crucis di Movable Type; degli errori in perl; dei plugin che non funzionano; dei template che vanno cambiati ad ogni nuova versione; delle ere geologiche che passavano tra la scrittura di un post e l’effettiva pubblicazione.

Spiace per i ragazzi di Six Apart che, nel corso del tempo, hanno sveltito un pochino il processo di pubblicazione e reso il programma open source (un po’ troppo tardi, forse: non c’è mai stata né mai forse ci sarà una vera e propria comunità di supporto di Movable Type, il che si traduceva in: si è verificato un errore, cazzi tuoi, forse sei addirittura il primo a sperimentarlo).