Garcia Marquez e la fretta del giornalismo

Via Rotta a Sudovest

“Leggo i quotidiani tutte le mattine ed è un disastro. Soffro come un cane” ha detto Gabriel Garcia Márquez in Messico. Una sofferenza procurata non dalla lettura, ma dallo stato del giornalismo, “il lavoro più bello del mondo”, secondo la definizione dello stesso Premio Nobel colombiano.
La colpa dell’attuale giornalismo è la velocità: i quotidiani e i media in generale non danno tempo ai propri giornalisti di pensare e di scrivere. “Quando uno deve fare in fretta non ha tempo di pensare, si rilegge il giorno dopo e sid ice, sarebbe stato meglio dirlo così, e a volte da questo si impara” ha detto Gabo “A volte uno legge un articolo e si rende conto che non hanno dato tempo ai giornalisti, hanno chiuso alle sei quello che dovevano chiudere alle nove”.