La carta etica dei pro-blogger

Eccolo il codice etico del blogger professionali di Blogo.it (qui pdf) presentato ieri alla giornata di lavoro sul giornalismo online di LSDI.

Doveri
Il lettore ne sa più di te

  • Il blogger basa la sua professione sul rapporto di fiducia che instaura con il lettore. Dunque l’onestà non è più solo una dote ma un mezzo necessario per la produzione di informazione.
  • In linea generale il blogger, come il giornalista, deve prestare la massima attenzione alle identità delle persone che va a trattare. Indica i nomi e cognomi dei diretti interessati, dei congiunti o di chiunque altro attinente alla vicenda solo se strettamente necessario.
  • Riguardoal trattamento dei dati relativi ai minori i blogger approvano pienamente la Carta di Treviso che fino ad oggi si è mostrato un documento ancora insuperato.
  • Il blogger che lavora per un gruppo di nanopublishing deve considerare la propria appartenenza alla testata di riferimento e rispondere alle linee editoriali o strategia comunicativa della sua azienda e della redazione di cui fa parte.
  • Il blogger tiene in debito conto il fatto che tra i lettori vi siano anche dei minori e dunque li rispetta scrivendo le informazioni nella giusta prospettiva e con ponderazione.
  • Nell’interesse della promozione del rapporto di fiducia tra i lettori e la testata che il blogger promuove uno spirito di collaborazione con gli altri autori del gruppo di nanopublishing.
  • Con il gruppo di nanopublishing promuove la diffusione delle fonti nello spirito di massima lealtà verso il lettore, cercando di attribuire il credito alla prima fonte o a quella successiva che abbia arricchito meglio la prospettiva del discorso.
  • Nei commenti il blogger mantiene equidistanza e buona educazione e rispetta sempre la libertà d’opinione del lettore, anche se espressa in maniera anonima. Nei casi problematici viene richiesto al gruppo di nanopublishing l’intervento super partes di un moderatore, che può arrivare alla cancellazione di commenti e a misure ad personam nei casi più gravi.
  • Il blogger pubblica sempre le sue fonti e le condivide, usando correttamente strumenti fondamentali come il tag blockquote per le citazioni e il deeplink per lasciare una traccia di navigazione che il lettore possa ripercorre per formarsi un’opinione ricca e completa.
  • Le fonti su Internet sono una miriade e molto spesso viene tralasciata la loro verifica. E’ sempre necessario verificare da fonti incrociate la veridicità dell’informazione e se non si è riusciti nell’intento informare il lettore della circostanza. In un ambiente dispersivo e frammentario, il blogger offre sempre contesto e prospettiva, specificando quale parte è fatto, quale è commento e opinione tra le molte fonti che possono aver trattato la notizia.
  • Il blogger rifiuta categoricamente ogni forma di regalo e facilitazione che possa in qualchemodo compromettere la sua libertà e indipendenza di esercizio. Specialmente nella zona grigia del marketing conversazionale, il blogger esplicita il contesto della situazione, conflitti di interesse e altri rapporti intercorsi.
  • Il blogger non discrimina nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche e mentali e opinioni politiche. Il riferimento a queste caratteristiche è ammesso quando sia di interesse pubblico e non leda la dignità di nessuno dei soggetti trattati. Il blogger evita di scrivere cose che non direbbe a voce in un contesto di conversazione in carne ed ossa.
  • Il blogger se ha fornito informazioni errate in buona fede, non cancella il post ma ospita immediatamente un post di rettifica.

Diritti

  • Il blogger ha il diritto di esprimere la sua personale opinione in maniera aperta e democratica senza ledere la dignità altrui e cercando di mantenere un equilibrio utile alla conversazione con i lettori.
  • Il blogger ha il diritto di replicare anche attraverso azioni legali ai lettori che possano aver leso la sua dignità con commenti che non rientrano nella pubblica opinione ma nella calunnia e vilipendio.
  • Il blogger è libero di consultare le fonti che ritiene più opportune nel rispetto delle regole sopra citate e senza il necessario accordo con il gruppo di nanopublishing.
  • Il blogger ha il diritto di scrivere senza subire pressioni da eventuali partner commerciali o sponsor del gruppo di nanopublishing.

3 commenti su “La carta etica dei pro-blogger”

  1. Personalmente ho accolto molto positivamente l’idea.
    Si tratta per la prima volta di un tentativo di codifica di una specie di policy comportamentale da parte di un nanopublishing assolutamente leader, che sostanziamente è a pieno titolo un editore che giustamente si pone il problema.
    Non vorrei che la proposta fosse fraintesa:è un codice di Blog.it per i suoi blogger penso con nessuna pretesa di diventare un modo di “regolamentare” la blogsfera tout court.
    E’ anche un interessante esperimento per avvicinare la legislazione vigente, che chiamarla arcaica è dire poco, ai nuovi media. C’e’ ancora molto da fare per trovare delle regole per interpretare dei modi civili per vivere i media digitali. Si
    Sicuramente la stessa carta puo’ essere migliorata e modificata nel tempo. Sul fatto che i blogger abbiano pochi diritti, non mi preoccuperei molto dato che l’obiettivo di un codice di autoregolamentazione penso sia più orientato ai doveri che ai diritti.

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