Da che pulpito

Che blog e blogosfera italica in particolare abbiano dei problemi e non siano un mondo perfetto si è parlato con spirito autocritico su questo blog, ma che la rampogna arrivi dal Giornale è decisamente incongruo

Essi vengono vantati come luoghi d’espressione ideale e comunicazione: nessun elogio insomma gli è risparmiato. A me invece paiono luoghi di frustrazione e sciatteria, nei quali bisognerebbe io credo vergognarsi di scrivere, e certo non inorgoglirsi di averli creati. Invece c’è tutto un culturame e persino il senso comune a elogiarli, a vedere in essi una forma superiore di informazione e democrazia. Ma quelli che valgono qualcosa sono pochi siti a pagamento nei quali si limitano o si cooptano i partecipanti. Gli altri, la maggioranza, invece amplificano solo dei luoghi comuni e non erudiscono in alcun modo. Infatti chi abbia un qualunque mestiere e lo sappia davvero lo vede subito: sui blog si parla di tutto, ma sapendo ben poco, e informando ancor meno. Il loro fine è in effetti un altro: assecondare qualche frasetta, alla quale l’insulto serve da sfogo e surroga svogliatamente pensieri assenti. E peggio ancora: si sente in questo mai firmarsi col suo vero nome di chi invia messaggi una caduta ulteriore. Sia chi sia, impiegato o signora snob, arrabbiati di destra o sinistra, studenti o professorini: tutti costoro scrivono al riparo dell’anonimato cose che mai si direbbero in faccia. Altra diseducazione.

5 commenti su “Da che pulpito”

  1. non so, forse mi sarei preoccupato di più se dal Giornale fosse venuta qualche osservazione intelligente… invece così è quasi rassicurante :)

  2. Mi sembra un discorso un poco cretino.
    Francamente le critiche sono fondate e per ognuna delle critiche potrei elencare un certo numero di blog per le quali sono adatte, ma l’idea di vedere e criticare i blog nel loro insieme è di una stupidità disarmante.
    Sarebbe come giudicare i giornali mettendo sullo stesso piano Il sole 24 ore, il bollettino della parrocchia di san Romualdo e la rivista per lo scambio di copia!
    Concordo comunque con il commento precedente!

    dadda

  3. Pingback: CattivaMaestra
  4. Ciao Vittorio, ti rispondo con la stessa frase scritta sul blog di Emanuele:

    Ho un’altra ipotesi. Non avendo argomenti a disposizione, o temendo una crisi di popolarità, essendo lui un economista, e sapendo che esistono milioni di blog, ha solo trovato il modo di farsi pubblicità. Scrivere un articolo per far arrabbiare i blogger, così tantissimi si indigneranno, lo linkeranno nei propri post (perchè noi blogger siamo educati e linkiamo le fonti, con link veri che rimandano alla pagina) e così il suo nome diventerà conosciuto da molti ed il suo articolo super letto, e il giornale per cui scrive penserà che ha scritto un “gran pezzo”, molto letto.

    Per questo motivo, io lo ignoro e non gli dedico nessun articolo. Ho cose più interessanti di cui parlare nel mio blog :))

  5. è un pensiero confuso, è un uomo confuso. si può intuire cosa intendesse. ma cade nello stesso errore che addebita alla generalità dei blog: di fatto, tutte le critiche si possono comodamente ribaltare sui concetti espressi da questo uomo in poche righe

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