Nani, ballerine, politici e cameramen

Massimo Numa su La Stampa

In questi ultimi giorni Bresso, Oliva e Ghigo hanno prodotto come «prova» del valore dei premi Grinzane all’estero, «voluminose rassegne-stampa» che dimostrerebbero l’interesse dei media per il Piemonte. «Ma – osservano gli ex, schierati dalla parte dell’accusa – su 100 articoli usciti, in media 90 erano segnalazioni brevi e solo 10 gli articoli, interviste rilasciate a giornalisti ospiti».

Servizi d’oro: «Erano pagati con la scusa degli educational (viaggi gratis e consulenze), proprio dalla Regione». Con alcune delibere di spesa firmate dal fratello del presidente del Grinzane, Angelo Soria. Poi: «Lo “speciale Grinzane” che esce ogni anno su importante quotidiano (La Stampa ndr) costa circa 10 mila euro a numero». Ancora: «Il premio acquista ogni anno 5 mila abbonamenti di un quotidiano nell’orbita di Forza Italia».

Il capitolo tv: «Alcune tv private piemontesi avevano un contratto con il Premio per coprire almeno 10 eventi l’anno. Altre tv erano finte. I cameraman riprendevano un evento ma solo per fare “scena”». C’è anche un capitolo Rai. Soria premiò nel 2004 Franco Matteucci, allora vice direttore di Rai Uno. «Questo consentiva a Soria di essere seguito dai tg e di essere ospite fisso di alcune note trasmissioni».

Gli ex del Grinzane sollevano dubbi anche sui criteri di scelta dei premiati-letterati. Tra questi indicano «Sergio Anelli, consigliere d’amministrazione Cassa di Risparmio di Saluzzo (Premio Fenoglio 2008); Paolo Gianfranco Ravasi, presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali (Premio Alba Pompeia 2006); Livia Turco, all’epoca Ministro della salute (Premio Cesare Pavese 2006): Mauro Zandonà, all’epoca direttore della banca Crt a Parigi (premio Pavese 2004); Luigi Mazzella, Vice presidente del Consiglio di Amministrazione Bnl (Premio Pavese 2006), Fernando Gentilini, all’epoca Consigliere Diplomatico Aggiunto del Presidente del Consiglio (Premio Cesare Pavese 2007)».

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