Le risposte alla lettera aperta sulla banda larga a Villareggia

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Gli enti destinatari della lettera aperta scritta dal Sindaco di Villareggia a proposito della scandalosa condizione di divario digitale del paese hanno inviato le rispettive risposte.

Iniziamo con la risposta di Telecom Italia

Egregio Signor Sindaco
con riferimento alla lettera indirizzata al Dott. Bernabè nella quale lamenta la mancata copertura del comune da lei amministrato, a seguito delie verifiche eseguite, le funzioni aziendali competenti mi informano che l’investimento necessano ad adeguare le centrali che servono il suo Comune presenta una redditività inferiore a quanto previsto dai parametri aziendali, e pertanto, al momento Il Comune di Villareggia non può essere inserito nei programmi di sviluppo della banda larga di Telecom Italia.

I piani di copertura del servizio ADSL sono stati da Telecom Italia definiti dando priorità alle situazioni che permettevano di raccogliere il maggior numero di clienti e che nel contempo presentavano minori complessità realizzative. Ciò al fine di anticipare il più possibile i tempi per la diffusione del servizio nella maggior parte delle aree del Paese.

In questo modo è stata già conseguita una significativa copertura del servizio ADSL (a dicembre 2008 è stato raggiunto circa il 96% della clientela), paragonabile o superiore a quella degli altri principali gestori europei e internazionali.
La fornitura dei servizio ADSL è per Telecom Italia una assoluta priorità, e pertanto si stanno definendo le soluzioni in modo da estendere la copertura anche alle realtà, come quella del suo Comune, che non è possibile raggiungere. A tale proposito possono essere di grande utilità interventi di sostegno allo sviluppo della larga banda da parte dello Stato e degli Enti Locali, con l’erogazione di contributi economici da assegnare mediante specifici bandi di gara.

Ringraziandola per la sua attenzione, le invio i miei più cordiali saluti.
Paolo di Bartolomei

Passiamo alla risposta dalla Regione Piemonte

Con riferimento alla Vostra nota protocollo n. 925 del 16 marzo 2009 facciamo presente che, a seguito della sottoscrizione del Protocollo di Intesa tra Regione Premonte e Telecom Italia, i servizi a banda targa sono stati resi disponibili ad oltre il 96% delle linee telefoniche fisse sul territorio piemontese.
La mancata copertura ADSL del Vostro Comune, che rientra purtroppo nel 4% dei territori esclusi dall’Accordo, è dovuta a ragioni di ordine tecnico-economico in relazione all’elevato costo necessario per l’adeguamento della struttura delia rete di giunzione in rame che collega questi Comuni con ia rete di trasporto nazionale.

Tuttavia, al fine di mantenere, entro le tempistiche pianificate (31 dicembre 2008), l’obiettivo della copertura totale del territorio regionale, anche delle aree non servite dall’ADSL di Telecom Italia, la Regione Piemonte ha sottoscritto a luglio 2008 un accordo con Eutelsat grazie al quale si è reso disponibile il nuovo servizio banda larga satellitare Tooway (per le offerte commerciali rinviamo al sito web: www.tooway.net). Inoltre, come potrà verifÏcare su www.wi-pie.org, hanno dichiarato ia copertura di Villareggia i seguenti operatori Wireiess: NGI S.p.A. e Reso S.r.L.

Con l’occasione desideriamo sottolineare che tutte le iniziative condotte nell’ambito del Programma WI-PIE sono state realizzate secondo una logica precompetitiva. determinando condizioni il più favorevoli possibile per lo sviluppo dell’offerta di mercato da parte degli operatori privati e per incentivare un regime di concorrenza anche nelle aree periferiche del territorio. In particolare, nessuna iniziativa è stata condotta per favorire una soluzione tecnologica rispetto ad un’altra, nessun incentivo è stato (o sarà) fornito agli utenti finali che risulti indirizzato a favorire una soluzione tecnologica rispetto ad un’altra-
Ad oggi 1.020 Comuni sono coperti da soluzioni ADSL, mentre più di 960 Comuni dispongono di soluzioni wireless, offerte da numerosi operatori locali che hanno trovato – anche grazie a WI-PIE – le condizioni per incentivare la propria azione di mercato. Sono circa 840 i Comuni in cui sono presenti sia soluzioni ADSL che wireless, con uno sviluppo della concorrenza inimmaginabile fino a due anni fa.
Le tariffe degli abbonamenti sono quelle stabilite dal libero mercato, sul quale la Pubblica Amministrazione non può intervenire.

La tecnologia satellitare e quella wireless rappresentano quindi le soluzioni ad oggi offerte dai mercato per rispondere alle esigenze di aziende, Enti pubblici e utenti privati che segnalano situazioni di disagio dovute all’assenza di una connessione Internet.
Con i più cordiali saluti
Andrea Bairati

Analizziamo le due risposte. La risposta di Telecom è stringata, ma onesta e non frutto di un copia e incolla frettoloso. Il senso è questo: abbiamo verificato, il vostro comune ci costerebbe troppo caro adeguarlo tecnicamente rispetto ai ricavi possibili. Se vi fate dare una mano da qualche iniziativa pubblica di sostegno, disposti a ragionarci.

La risposta della Regione è decisamente meno esplicita La Regione sostiene ragioni tecnico economiche,  concettualmente diverse da quelle di Telecom. Poi rimanda fumosamente alle altre possibilità di connessione possibili via etere e via satellitare concludendo con una inutile disquisizione su discorsi di par condicio fra soluzioni tecnologiche e sulle logiche di libero mercato.

Qualche considerazione. L’allacciamento del Comune presenta dei problemi tecnici che determinano un costo superiore alla media per l’adeguamento. Qui c’è un mistero legato al fatto che Telecom citi la necessità di adeguare le centrali, che è una cosa, mentre la Regione Piemonte parli di adeguamento della struttura della rete di giunzione in rame, che è tutta un’altra cosa. Forse varrebbe la pena ci si mettesse daccordo su quale sia davvero il problema.

Nel caso più sfortunato, che ci sia da adeguare sia la centrale che la rete afferente, il problema deriva da una sbagliata programmazione dello sviluppo della rete in tempi probabilmente precedenti la privatizzazione di Telecom. Quindi di valutazioni e programmazioni mal fatte a partire da un ente pubblico e che quindi un ente pubblico deve sistemare: leggi Regione Piemonte se no si ragiona veramente nella manifesta discriminazione di un comune.

Seguite la metafora. Vengono progettate due strade che vanno a due comuni limitrofi A e B. La strada per A viene progettata e realizzata correttamente. La strada per B non viene correttamente realizzata per cui il comune risulta periodicamente isolato. A quel punto l’ente pubblico decide di fare periodici ponti aerei per raggiungere il comune piuttosto che investire per ovviare dagli errori fatti in precedenza.

Nessuno dei due enti ha avuto il coraggio di parlare di cifre e di costi con parole del tipo: i lavori costerebbero una cifra presumibilmente di euro …. Sarebbe stato un atteggiamento serio e trasparente. A quel punto  i villareggesi avrebbero saputo quanto vale la il loro digital divide e per quanti euro per ora sono stati privilegiati altri comuni.

La Regione Piemonte ha poi ricordato che esistono altri operatori come wireless o satellitare. Si è solo dimenticata di ricordare che i costi dei suddetti servizi sono  più alti di una comune adsl tipo Alice. Anche in questocaso si scaricano sui cittadini errori che non sono dei cittadini. Le connettività alternative sono inoltre  meno affidabili e molto più complessi da installare per un comune cittadino villareggese, mediamente di età elevata. Senza dimenticare le non felici esperienze di qualità del servizio e di assistenza clienti del provider wi-fi locale che avendo potuto essere in condizione monopolistica ha agito per ora come un monopolista agirebbe.

La Regione ha poi voluto farsi bella parlando di concorrenza e sparando numeri sui comuni connessi e sui risultati ottenuti. Ridondanza inutile di informazione, che non fa che ampliare la rabbia di chi ha ben altri problemi.

Ci si permetta una divagazione politica, da cittadini. Il fatto che la Regione abbia scelto di finanziare progetti alternativi di connessione come wireless e satellitare, deriva dalla necessità di fornire soluzioni per aree disagiate, ma anche per dare contributi a pioggia al settore TLC locali per evitare che qualche attore possa protestare perchè è stato favorito il competitor. Così però ci sono aree iper coperte, e aree in grave difficoltà.

I denari per poter finanziare progetti di connessione terrestre più costosi, perchè basati su una progettazione sbagliata precedente. si possono trovare. Basterebbe che la Regione avesse razionalizzato meglio i costi del progetto Wi-Pie. Trattandosi di un progetto di connettività non può essere che chiaro a tutti quale sia il ruolo di un ente come Topix. Meno chiaro è a che servano nel contesto CSI Piemonte, CSP e Ires e quali budget abbiano potuto gestire e soprattutto per fare cosa.

Wi-Pie si è sfioccato negli anni in vari sottoprogetti educativi e sperimentali che avrebbero richiesto di essere messi in secondo ordine come priorità rispetto al progetto principale, quello di connessione. Se qualcuno sa indicarci un bilancio analitico di quanti denari pubblici sono andati ai diversi enti e per quali azioni lo faccia. Se no ci muniremo di spirito alla Report e andremo a cercare direttamente le informazioni.

Ora la lotta civile continuerà anzitutto informandosi, cercando di avere risposte concrete su quali siano gli effettivi adeguamenti da realizzare, di chi siano state le responsabilità della errata programmazione o gestione della rete a Villareggia, dove siano andati i denari pubblici di Wi-Pie, a chi siano andati per fare cosa e quanto quello che è stato investito sia davvero servito a migliorare la situazione.

Dall’altra parte cercheremo di coinvolgere importanti realtà per dare informazione e comunicazione a livello locale e nazionale sulla situazione ridicola di Villareggia e sulle eventuali responsabilità di questa farsesca situazione di digital divide.

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