Le prime richieste di rettifica ex ddl sicurezza

Via Byoblu

Tralasciando la responsabilità, presunta o meno, dell’Ing.Frezza, che non è rilevante ai fini di questa discussione e sulla quale lo studio legale Marazzita & Associati ha già chiarito la sua posizione, prontamente pubblicata nell’articolo incriminato, nella diffida si legge che: «Lo stesso brano, con il medesimo titolo, è stato da Lei pubblicato sotto lo pseudonimo di “Byoblu” in altri siti web, tra cui http://hardcorejudas.tumblr.com, http://umanesimo.tumblr.com, http://gravitazero.tumblr.com, http://aubreymcfato.tumblr.com […] Con riserva di agire per le vie giudiziarie La invito, anche ai sensi dell’Art.8 della Legge n. 47/1948, a rimuovere immediatamente dal suo sito e dagli altri sopracitati il brano, ed a pubblicare tempestivamente la presente rettifica.»

Voilà. La frittata legale è servita! I nostri legislatori, con il DDL Sicurezza, stanno per applicare una legge del 1948, pensata per la carta stampata, al mondo di sessant’anni dopo, dominato dal TCP/IP, dai Feed RSS, dai Blog, dai Trackback, dai Social Network, dai forum di discussione, dalla cache dei motori di ricerca e da mille altre diavolerie. Lo studio legale mi chiede di rimuovere contenuti duplicati da altri, presenti su altre piattaforme, sui quali io non ho alcun potere nè alcuna responsabilità.


Per fare un esempio che anche un politico potrebbe capire, sarebbe come se io pubblicassi un articolo su un giornale e quest’articolo venisse fotocopiato da centinaia di lettori, affisso su migliaia di bacheche, distribuito sugli autobus e nelle caselle di posta degli androni dei palazzi. Io potrei pubblicare la rettifica sul mio giornale, ma quale potere e quali responsabilità potrei avrei sul materiale prodotto, eventualmente modficato e poi distribuito spontaneamente e in totale autonomia dalla gente?

Il diritto di rettifica, introdotto nell DDL Intercettazioni indistintamente per tutti i siti informatici, non tiene conto della complessità della rete, e soprattuto del fatto che la rete è il luogo delle rettifiche per eccellenza. Ecco alcuni semplici modi per rettificare autonomamente qualunque informazione. E anche qualora nel 2009 non ci si sentisse ancora qualificati a postare un articolo in rete, la risposta non sarebbe comunque la Legge n° 47/1948.
Quanto ha speso l’Ing. Frezza per pagare lo studio legale affinchè studiasse il caso, redigesse una lettera appropriata e inviasse tutte le raccomandate con ricevuta di ritorno necessarie? Allo stesso prezzo poteva recarsi in un internet point, che un’apposita normativa – pensata per la rete – potrebbe rendere competente, per pubblicare in rete una smentita relativamente ad un’informazione che si ritiene lesiva o non veritiera, legandola attraverso il meccanismo del trackback – che potrebbe essere reso obbligatorio per legge – all’articolo incriminato.