Brucia Roma

Via Repubblica

“Roma brucia”. Il titolo dell’editoriale del Times di oggi si ferma a questo, ma è chiara l’allusione a un Nerone che suona la cetra mentre tutto crolla attorno a lui. “Uno degli aspetti più deprimenti dello scandalo che avvolge il primo ministro italiano è che egli, nonostante un calo di consensi nei sondaggi, rimanga ancora al potere”, afferma il commento della direzione del quotidiano londinese.

Ci sono varie spiegazioni di questo, continua l’editoriale, “la più pertinente sembra essere la mancanza di un’alternativa credibile in un’opposizione divisa dopo la caduta del governo Prodi e tra gli stessi alleati del premier nel centro-destra”. Ma anche se per il momento Berlusconi sopravvive, il presidente della Camera Gianfranco Fini, dopo il dissidio di questi giorni con il leader del Pdl, “sta sicuramente pensando al lungo termine” e “rappresenta il meglio della destra, valori familiari e conservatorismo tradizionale”.

Tre cose rendono Berlusconi “vulnerabile”, scrive il Times. La prima è “il danno che egli ha causato all’immagine dell’Italia all’estero”. La seconda è “la mentalità da bunker in cui si è rinchiuso, le cause per diffamazione, le smentite, il voler far finta di credere che tutto va bene, nascondono una rabbia cocente per l’incapacità del suo mondo virtuale di proteggerlo”. La terza è un “non detto timore di ricatti”.

Varie delle giovani donne con cui il premier si è intrattenuto, osserva l’editoriale, sembrano essere straniere. “Cosa accadrebbe se una potenza straniera decidesse di strumentalizzare questa pacchiana faccenda? Non è una preoccupazione solo per Roma. L’Italia è un importante partner occidentale nella Nato, dai Balcani all’Afghanistan. Il comportamento del primo ministro preoccupa e imbarazza tutti gli amici del suo Paese”.


Oltre all’editoriale, il Times dedica un’altra pagina intera al caso Berlusconi, con due articoli, nei quali osserva che le rivelazioni sulle deposizioni di Gianpaolo Tarantini a proposito delle “30 donne fornite a Berlusconi per i suoi party aumentano la pressione sul premier”, la cui bonomia e i cui sorrisi “appaiono sempre meno convincenti, perché i problemi si accumulano, distraendolo in un momento in cui l’Italia ha bisogno di una mano ferma” che guidi l’economia. Il capo del governo, conclude il quotidiano di Londra condividendo l’opinione di un commentatore italiano, dà l’impressione di essere “un uomo arrabbiato, sconfitto e depresso, che litiga con tutti”.