Le delusioni del giovine tablet

Massimo Mantellini propone una lettura anticipata dei pregi e difetti del tablet di Apple


Lo dico sottovoce. Il Tablet che Apple presenta mercoledi’, deluderà molte attese. Faccio questo esperimento divinatorio per divertimento, sperando di essere smentito dai fatti (che allo stato evidentemente non conosco). Ma per quanto Apple ci abbia abituato a grandi distorsioni dello scenario troppi argomenti importanti mi paiono sottaciuti nelle anticipazioni e nei rumors di questi giorni.

1) Leggere i libri sul nuovo device?

Tutto si può fare ovviamente. Oggi c’è perfino un discrero numero di persone che legge su Stanza (una app per iPhone) testi anche molto lunghi. Togliendosi gli occhi sul piccolo schermo del telefono. Ma un successo del Tablet come ebook reader dovrebbe attraversare da parte a parte due problemi seri: la retroilluminazione e la durata della batteria. Due questioni fondamentali (chi usa Kindle sa di cosa parlo) che non mi pare il Tablet si preoccuperà di affrontare. Esattamente come Stanza su iPhone il Tablet fornirà una soluzione molto intermedia, probabilmente adatta maggormente al mercato dei quotidiani e dei magazine (che finiranno sull’ iTunes Store aprendo una flebile speranza per le disastrate finanze degli editori) che non a quello dei libri. Del resto il walled garden di iTunes e le aspirazioni degli editori sembrano ideologicamente molto vicine anche se non lo sono per nulla. La chiusura dello Store di Apple è infatti una chiusura di facciata (ne potrebbe essere diversamente) ed i contenuti editoriali venduti dallo Store prenderanno molto probabilmente la strada nota della rapida condivisione in rete.

2) Il tablet come un computer?

Improbabile. Su un tablet affascinante e touch come probabilmente Apple sta per venderci si potranno fare molte cose agevolmente. Navigare in rete, guardare un film, giocare. Ma continuerà ad essere difficile, specie in mobilità, scrivere. E’ lo stesso limite di interfaccia di iPhone, liberato dalla ristrettezza dello schermo. Nessuna persona sana di mente scrive un lungo documento su iPhone e nessuno probabilmente lo farà sul Tablet. E questa distanza è oggi il vero discrimine fra un device che produce ed uno che riceve.