Un braccio di ferro fra politici, manager e lavoratori per il futuro Fiat in Italia

Via repubblica.it

Sciopero di quattro ore oggi per i metalmeccanici della Fiat di Termini Imerese, che protestano contro il piano industriale del Lingotto che prevede la chiusura dello stabilimento siciliano nel 2011. Gli operai hanno aderito in massa alla protesta indetta dai sindacati Fim, Fiom, Uilm e Fismic. Davanti un cancello è previsto anche un sit-in, al quale partecipano anche molti dirigenti sindacali locali e il segretario nazionale della Fiom Cgil, Gianni Rinaldini.

Il segretario della Fiom contesta all’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, “di cambiare spesso idea”. “Fino a qualche mese fa Marchionne prevedeva investimenti e nuova occupazione a Termini Imerese – aggiunge Rinaldini – poi, dopo l’accordo con Chrysler, ha deciso che la fabbrica deve chiudere, ma non esiste un motivo reale se non quello che l’azienda sta spostando il suo business agli Stati Uniti”. Rinaldini giudica “insensate e arroganti” le recenti dichiarazioni di Marchionne.

E intanto il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha affermato che non è detto che anche nel 2010 vengano erogati gli incentivi auto. “Stiamo valutando se siano ancora utili o un fenomeno distorsivo del mercato”, ha detto Scajola, precisando che non si può “andare avanti in maniera disarmonica con l’Europa”, ricordando che il tema sarà sul tavolo della riunione dei ministri dell’industria in Spagna. “Se procederemo con gli incentivi – ha quindi ribadito – saranno ridotti nel tempo e nell’intensità”. Scajola lo ha detto a margine della presentazione del Rapporto Aie sulla politica energetica italiana.