Come è cambiata la classe dirigente del Piemonte

Via Lo Spiffero

I nuovi padroni del Pdl vantano nei loro blasoni uno straordinario raccolto di preferenze. Sono in parte nomi nuovi e in parte volti già conosciuti ma destinati adesso a giocare la partita dei protagonisti abbandonando una volta per tutte la casacca dei gregari. Il recordman delle preferenze lo ha conquistato l’albese Alberto Cirio che con il suo exploit elettorale fatto di oltre 14 mila preferenze provoca un piccolo terremoto nella Granda mandando in pensione dopo averlo ampiamente doppiato in termini di referenze l’ex ministro liberarle Raffaele Costa per il quale adesso si spalancano definitivamente le porte dell’uscita dalla scena politica. E all’ex ministro liberale viene tolta anche la corona di uomo politico più popolare del Cuneese. La seconda conseguenza del primato battuto da Cirio e l’abbandono definitivo della tutela che sul consigliere albese ha sempre esercitato il sottosegretario Guido Crosetto. Cirio può giocare senza padrini imboccando una strada che è destinata presto a mettere in discussione anche la carica di coordinatore provinciale del Pdl adesso occupata da Enrico Costa forse per motivi più dinastici, che politici. Adesso Cirio guarda alla poltrona occupata da Costa junior come tassello fondamentale della politica di alleanze che deve cercare di costruire se vuol diventare il nuovo leader moderato della Granda.

Anche nel Pdl torinese le urne di domenica hanno visto una piccola rivoluzione grazie all’elezione in un colpo solo di tre volti nuovi a Palazzo Lascaris. Si chiamano Claudia Porchietto, Michele Coppola e Fabrizio Comba. La loro elezione condanna alla panchina personaggi del calibro di Giampiero Leo e Gian Luca Vignale che insieme a Costa ingrossano l’elenco dei trombati eccellenti.

Anche Asti registra una new entry dopo la clamorosa vicenda che ha portato all’esclusione dalla lista di Mariangela Cotto.  Il nuovo consigliere regionale astigiano si chiama Rosanna Valle ed è una fedelissima di Maria Teresa Armosino presidente-padrone dell’Astigiano. Entra per la prima volta a Palazzo Lascaris anche il novarese Mimmo La Rocca. Deve l’elezione allo straordinario impegno profuso nella sua campagna elettorale dal deputato Gaetano Nastri che vive giorni non facili all’interno del suo partito, giorni che ora spera di archiviare.