Uno Yoga con i diritti riservati

Via Enrica Garzilli

Si parla sempre di copyleft e la openculture la fa da padrona, specie in Rete, tanto che grandi centri di cultura come Harvard University condividono la conoscenza tramite la libera diffusione delle loro pubblicazioni.L’India però va controcorrente, e con buone ragioni. Sta infatti mettendo il brevetto sugli Asana, le famose “posizioni” dello yoga.

Il sudafricano Council for Scientific and Industrial Research (CSIR) sta preparando il brevetto per circa 900 posture, in modo che le multinazionali del fitness e del benessere non possano reclamarne la paternità e far pagare sulla pratica. Si paga chi insegna gli Asana – come un tempo si faceva l’offerta al maestro – ma non si paga per riprodurli come fossero un brano musicale o un libro.