Strumenti di difesa contro l’informazione preconfezionata

Via Ennio Martignago

Se vuoi leggere il quotidiano sul tablet hai infinite soluzioni più o meno buone: dalle trasposizioni del cartaceo alle ricomposizioni dedicate, dal gratuito al pagamento (abbonamento, consumo per numero, consumo per pezzo…).
Non credo che sia una vera innovazione e credo che i giornali debbano rimanere su carta e che il nuovo debba essere tale e non pura finzione di facciata alla moda. L’informatica si è riprodotta nella maggior parte dei casi come dei rifacimenti ancora più vecchi del modello originale. La vera innovazione è lontano dalla massa, specie se giornalisti come l’onesto per quanto simpatico Ras Letterman.
Per l’opinione comune i Social Network fanno tutti la stessa cosa, mentre, se mai dovessero esservi ancora dubbi, Twitter si è consolidato come il canale privilegiato dell’informazione, della controinformazione, ma anche della disinformazione.

Il limite è insito nei programmi per accedervi: quelli per desktop sono ancora grossolani e il web decisamente farraginoso. 140 caratteri sono pochi e leggere il link immediatamente è frequentemente impossibile o diventa spesso scomodo e lungo. La soluzione sta proprio negli iPhone, negli iPad e poi magari gli Android e i WebOS devices.

Ho riscoperto – ma potrei anche dire “scoperto” – Twitter proprio grazie ai programmi per iDevice. La scelta non è cosa da poco. Se si vuole accedere con profitto al cinguettio bisogna scegliere TwitBird Premum o Pro (a seconda del numero di utenti utilizzati) oppure Osfoora. Il primo perfetto per iPhone e iTouch, ma ottimo anche su iPad, il secondo è l’ideale per iPad. Poi, fra i diversi programmi di lettura differita il riferimento è senza dubbio Instapaper (anche qui sono da evitare soluzioni economiche, costando quella a pagamento meno di due quotidiani).

Si passerà dunque al sito di Twitter, meglio se da browser, per creare un nuovo account dedicato alle news.
La vera difficoltà sta proprio qui, nella selezione delle fonti. Non esagerare! Inizia da:
1) quelle che sicuramente interessano a patto che nel loro profilo contino un numero adeguato di twit (ad esempio un consiglio personale per le notizie vede RAINews, La Stampa, Il Post…)
2) quando si scopre una fonte che fa al caso nostro, si consultino i suoi follow e ne si provino alcuni con riserva
3) tenere distinto l’account personale da quello delle notizie, altrimenti si finisce per non capirci più niente; soprattutto si separino bene le fonti evitando la pigrizia di non cambiare account per fare tutto con uno.

Passo successivo, creare il proprio account, sempre da Browser, al sito Instapaper.com. Ne si approfitti per creare alcune cartelle. Fra le consigliate “Importanti”, “Conservare”, “Leggerò prima o poi”, “Prima di archiviare definitivamente” e poi quelle per argomento, ognuno con i propri interessi , tipo:”Acquapozzillo News”, “Amiga Today”, o “Gigi D’Agostino Fanzine”.

Fatto questo, sia Osfoora HD che TwitBird Pro possono configurare più account e soprattutto offrono i principali comandi solo sfiorando o tenendo pigiato un secondo in più i simboli attivi. Fra questi il più importante, in genere posizionato in corrispondenza del link, è quello che, oltre ad aprire la pagina subito, a copiare il collegamento, o inviarlo a Read It Later, lo fa salvare su Instapaper.

L’operazione in sé è molto rapida. Si salvino tutte le notizie per le quali si prova un certo interesse, senza eccedere, altrimenti passa la voglia. Consiglio analogo per la smania che poi subentrerà di non perdere qualche minuto o qualche ora di twitt delle proprie fonti (dì a te stesso: “ma, alla fine… Chi se ne frega!”): si prende sempre quello che c’è senza esagerare.

A arriva dunque all’ultimo passaggio che consiste nell’aprire Instapaper per iPad (o iPhone, o altro, ovviamente) e aggiornare. Con una discreta rapidità, il programma scaricherà lo scaricabarile, ovvero quasi ognuno dei link salvati su Twitter. Alcuni non si apriranno come quelli del NY Times che portano solo alla scheda di abbonamento. A quel punto conviene tornare sul programma per Twitter e dare l’unfollow per gli account che mandano notizie civetta o mal confezionate.
Mentre lui fa questo, noi ci si infila le scarpe, si dà un bacio alla nonna, si disabilita il wireless per non consumare, si infila l’iPad Wi-Fi in borsa, ché poi in metropolitana ci sarà tutto il tempo per tornare sul programma, Instapaper, per leggere il proprio giornale quotidiano altamente personalizzato e contro-informato per tutto quel tempo noioso in cui avevi promesso di ripassare per l’esame (altra versione, lo apri durante la riunione di ufficio nella sala scollegata, facendo finta di prendere appunti).

Da un mese a questa parte questo sistema è diventata la mia sola fonte di informazione e sinceramente ho difficoltà a capire come si possa essere fedeli a qualche organo di stampa, cartaceo o numerico che sia.