La talpa di Eutelia

Via Lstampa.it

E’ un ordine di arresto, quello emesso dal gip di Roma ieri a carico di Emilio Romano, un funzionario di polizia, che partendo da una storia piccola rischia di mettere in imbarazzo alte e insospettabili personalità. Romano è accusato di essere una «talpa», un poliziotto infedele, il quale, forte della sua posizione, informava i manager della fallita società telefonica Eutelia sugli sviluppi di inchieste che li riguardavano. E’ un fatto, secondo il pm romano Paolo Ielo, che Emilio Romano abusasse del suo ruolo. E che ruolo. Romano infatti lavorava nella segreteria del capo della polizia, il prefetto Antonio Manganelli. E in quell’ufficio ovviamente aveva accesso a dossier molto riservati. Ma c’è di più e di peggio: nelle telefonate intercettate, Emilio Romano rivendicava con i suoi interlocutori di avere ottimi appoggi «a palazzo Chigi». Millanterie, magari. Ma è un altro fatto che in questo periodo Emilio Romano frequentasse un corso presso l’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile, per acquisire la qualifica necessaria a divenire responsabile di aeroporto. E nei sogni di Romano c’era l’aeroporto dell’Aquila, appena rimodernato con i fondi della Protezione civile.
Fin dalla fine del 2008, secondo l’accusa, Emilio Romano era sul libro paga di Pio Piccinni, l’imprenditore ternano che è stato a sua volta arrestato nel luglio scorso dalla magistratura romana per la bancarotta fraudolenta di Eutelia. Lo accusano di avere incassato duemila euro al mese in cambio delle informazioni che ha fornito. Ci sarebbero agli atti i contatti tra il funzionario e Piccinni, ma anche con Marco Fenu, anche lui residente a Terni, suo braccio destro nelle società Omega e Agile che avevano rilevato Eutelia. In cambio della bustarella, Emilio Romano avrebbe effettuato accessi non autorizzati ai terminali e alla banca dati delle forze di polizia. Grazie alle intercettazioni, però, che in procura si definiscono «ancora una volta fondamentali», e non manca la sottolineatura polemica, emerge un sistema in cui gli imprenditori si rendono conto di avere bisogno di informazioni delicate e si attivano per rimediarle a tutti i costi.