Delle speranze dei giornalisti digitali

Il finale di uno splendido post di Vittorio Zambardino

Oggi il giornalismo è più debole, si può entrare con più “armi” – E non avrai mai la certezza di avercela fatta, fino a quando non ti volgerai indietro e vedrai la strada fatta. Il giornalismo non è l’avvocatura o la medicina. E’ merce deperibile, instabile e soggetta a furto. Ma se ce l’hai dentro questo è il gioco da giocare. Voi non siete sfortunati e noi privilegiati. La merda nel menù è sempre stata questa. Solo che adesso siete in molti di più a volerla mangiare. Ma con più carte in mano. Perché la rete apre alla professione libera molto più di quanto fu per noi. Perché il giornalismo in questo momento è più in crisi di prima e “sa” meno cose di prima. Si sa debole. Scavate fra le opportunità dell’approfondimento o del giornalismo dei dati o di quello d’inchiesta. Troverete molto, a patto di non voler essere come loro, i giornalisti affermati, e di essere voi e cazzuti, preparati, orgogliosi e forti della vostra cultura digitale. La “porta” è sempre aperta per te, da qualche parte.