Vittime della crisi (e della serietà) : Vagnino

Via Lastampa.it

Dopo quasi novant’anni di attività, «Da Vagnino c’è» non c’è più. Oggi infatti la catena di cartolerie nata nel cuore di Torino vivrà l’ultimo atto di una storia cominciata nel 1922, quando, in via Lagrange, per opera di Francesco Vagnino, nasceva il primo negozio di cancelleria, forniture per ufficio e materiale da disegno della famiglia.

L’ambizioso progetto si avvaleva di uno scrupoloso credo commerciale che Vagnino definiva così: «La mia soddisfazione è la soddisfazione del cliente soddisfatto, e la fiducia del pubblico è cosa sacra». Una filosofia tramandata al figlio Riccardo, che nei primi Anni 60 ha assunto la direzione dell’azienda. Nello steso periodo Vagnino apriva un nuovo negozio in corso Francia, seguendo una strategia di espansione aziendale che nel 1972 sfocerà in un’altra apertura a Mirafiori.

In tutto, sette punti vendita, che oggi in un colpo solo verranno definitivamente chiusi, lasciando a casa 28 dipendenti. «Le abbiamo provate tutte per rimanere competitivi sul mercato», dichiara Aldo Gravina, prima amministratore e ora liquidatore dell’azienda, «investendo 5 milioni di euro (della famiglia Vagnino) in sedici anni, ma è stato tutto inutile: siamo stati travolti dalla crisi economico-finanziaria mondiale, dalla concorrenza sregolata – soprattutto degli ipermercati – e anche, in un certo senso, dalla nostra serietà».

Gravina: «Siamo un’impresa onesta che ha sempre pagato tutto e tutti, mai lasciando debiti: eppure, la nostra onestà professionale non è stata premiata o valorizzata dalle istituzioni, che allo stesso tempo chiudono spesso gli occhi di fronte alla scorrettezza di tante altre ditte». E poi, Gravina dedica un pensiero di gratitudine ai lavoratori dell’azienda: «Sono stati straordinari sia nel lavoro quotidiano di questi anni, sia nella collaborazione per la chiusura dell’impresa – che avverrà tramite concordato e non per via fallimentare – contribuendo in modo determinante a rendere serena questa fase di contrattazione».

1 commento su “Vittime della crisi (e della serietà) : Vagnino”

  1. Per me è lui che non era buono a fare il suo lavoro… troppo bello dare sempre la colpa agli altri…. troppo bello davvero! Solidarietà ai lavoratori

I commenti sono chiusi.