I furbetti del televoto sanzionati per modo di diree

Guido Scorza sul Fatto Quotidiano

Alla fine la condanna è arrivata. Con un provvedimento del 14 febbraio, pubblicato nei giorni scorsi sul bollettino ufficiale, l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha condannato la Rai per le modalità attraverso le quali ha utilizzato e gestito il televoto, tra l’altro, in occasione dell’edizione 2010 del Festival di Sanremo.

Secondo l’Autorità la Rai, pur essendo da tempo perfettamente consapevole dell’elevato rischio che i risultati del televoto potessero essere truccati attraverso la partecipazione allo stesso di call center al soldo di questo o quell’interessato all’alterazione del risultato, non avrebbe fatto alcunché per scongiurare tale eventualità e, soprattutto, si sarebbe ben guardata dall’informare i consumatori dai quali pure avrebbe ricavato importanti utili economici.

“In particolare – scrive l’Autorità nel provvedimento di condanna – attesa la consapevolezza di Rai circa le lacune del sistema di realizzazione del televoto e la conseguente possibilità di un suo uso improprio e distorto, il rispetto dei principi di buona fede e correttezza avrebbe richiesto al professionista di darne adeguata e preventiva informazione ai telespettatori, evitando di indurli a scelte economiche basate su un’erronea percezione delle effettive caratteristiche e modalità di funzionamento del meccanismo del televoto.”