Al Messaggero la situazione si fa calda

Via Franco Abruzzo

ll Comitato di Redazione del Messaggero denuncia le continue provocazioni dell’Azienda, che è arrivata a minacciare sanzioni disciplinari a tutti i partecipanti all’Assemblea dei giornalisti, e ha avviato la procedura sanzionatoria per quei redattori che sono stati identificati come presenti alla riunione sindacale. Fino a quando le intimidazioni riguardavano solo il Cdr non abbiamo ritenuto di rispondere, nell’ostinato tentativo di recuperare corrette relazioni industriali. Ma ora, venuti a conoscenza che la procedura disciplinare è stata avviata anche per altri colleghi, non possiamo che denunciare una situazione che non ha precedenti nella storia del giornalismo italiano in tempi di democrazia. Il pretesto è stato che l’Assemblea è stata convocata, com’è tradizione storica, nel salone della Cronaca di Roma, mentre l’Azienda voleva che si svolgesse in un’aula al piano terra, fuori dal luogo di fattura del giornale, con un ingresso direttamente sull’androne. I motivi addotti, rappresentati solo ora, sono legati alla sicurezza. Spiegazione che non convince, perché la stanza proposta è di 65 mq più piccola del salone della Cronaca e può ospitare solo un terzo della redazione.

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La necessità di difendere la Terra e il clima

In questi giorni con altri abbiamo seguito un interessante e utilissimo corso di clima e meteorologia realizzato grazie al contributo del comune di Cogne dagli amici di Nimbus. Abbiamo tutti rinnovato la necessita comunicare per  difendere la nostra Terra e il suo clima per evitare gravissimo sconvolgimenti futuri. Se volete saperne di piu date un’occhiata … Leggi tutto

Samuele Landi vuole fare il processo in teleconferenza

QP riporta una proposta curiosa di Samuele Landi Succede che Samuele Landi (nella foto), ex amministratore delegato di Eutelia, in “vacanza forzata” a Dubai perché in Italia lo attende un ordine di custodia cautelare per il fallimento di Agile, avrebbe chiesto di poter partecipare al processo per bancarotta fraudolenta che lo riguarda via teleconferenza. Ad … Leggi tutto

L’inflazione made in Cina

Federico Rampini Via Repubblica L’inflazione arriva da Oriente, è made in China l’ondata di rincari dei prezzi che colpisce il consumatore americano. Un svolta dopo decenni in cui la Cina è stata un potente calmiere invadendo il mercato Usa di prodotti a buon mercato. Ora un insieme di fattori (rialzi dei salari cinesi, un po’ … Leggi tutto

L’inversione del trend del giornalismo parte dal Guardian

Via il Post La settimana scorsa il Guardian – uno dei più ammirati quotidiani internazionali, il cui sito internet ha conosciuto grandi successi anche negli Stati Uniti in questi anni – ha annunciato che d’ora in poi concentrerà la maggior parte delle sue risorse sul digitale. «La nuova era digitale richiede una grande quantità di … Leggi tutto

Ai Weiwei è stato liberato su cauzione

Secondo l’agenzia Nuova Cina l’artista dissidente cinese Ai Weiwei è stato liberato su cauzione. Weiwei è stato rilasciato dopo aver confessato le su presunte colpe ed essersi offerto di ripagare le tasse che avrebbe evaso. Il suo rilascio è dovuto anche alle sue precarie condizioni di salute. Per la liberazione di Ai Weiwei si erano … Leggi tutto

L’incredibile e gloriosa storia del Trojan di stato

Via Repubblica

La chiave dell’inchiesta sulla P4 sta anche in qualche byte di codice, in un programma per computer – un virus si potrebbe dire – che i pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio sono riusciti a installare nel portatile di Luigi Bisignani, trasformandolo di fatto in una cimice. Un esempio di una tecnologia ‘da hacker’ utilizzata per fini nobili: come un Robin Hood che intercetta gli indagati per aiutare la giustizia.

Il faccendiere teneva le fila del suo governo-ombra  in un piccolo bunker. Impossibile entrare. Inoltre sapeva di essere intercettato: infatti cambiava spesso schede telefoniche, per rendere la vita difficile agli investigatori. E telefonava attraverso il web, utilizzando software come Skype nella convinzione – più che diffusa – che queste chiamate fossero sicure. Errore: perché se è vero che la tecnologia aiuta tutti, anche le forze dell’ordine possono utilizzarla a proprio vantaggio.

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