Messa digitale con omelia in streaming

Via Il Fatto Quotidiano

Don Abbondio, se fosse vissuto nel 2011, forse avrebbe recitato le preghiere del suo breviario leggendole su un iPad. Viene da crederlo ascoltando don Franco Matrolonardo, 42 anni, e don Daniele Missiroli, trentacinquenne. I due preti, illustrando le innovazioni digitali introdotte nelle loro chiese, parlano alternando il lessico della fede a quello delle nuove tecnologie. Padroneggiano quest’ultimo non peggio di quegli adolescenti che passano buona parte del loro tempo libero in chat.

Altro che i preti di una volta, altro che digital divide della Chiesa: don Franco e don Daniele sono due ecclesiastici progressisti, perfettamente a loro agio nell’universo tecnologico. Lo prova il fatto che, se si esplora il sito www.parrocchiagesuredentore.it (una delle due chiese che si affacciano sul mare di Riccione) ci si trova di fronte a una schermata ricca di informazioni sulla vita e sulle iniziative della comunità parrocchiale, che conta circa 4600 abitanti.

Si scopre allora che è possibile seguire la messa in diretta streaming, leggere il calendario liturgico, apprendere la storia della parrocchia dalla sua nascita nel ’48, grazie a una presentazione video e poi ancora ascoltare l’ultima omelia della domenica o collegarsi al profilo facebook “Comunità pastorale Riccione mare”.

2 commenti su “Messa digitale con omelia in streaming”

  1. Con tutto il rispetto, ma dov'è la notizia? L'uso di strumenti tecnologici più o meno nuovi ("nuovi"? sono ormai maggiorenni…) per fare cose vecchie, cioè già fatte, non è notizia: 35 anni fa i cattolici conservatori contrari alla messa in volgare trasmettevano la messa in latino via radio e distribuivano audiocassette.

    La vera novità nella Chiesa – se poi passerà al livello pastorale concreto – sono le posizioni espresse dal (o fatte esprimere al) papa all'inizio dell'anno: il digitale come cultura relazionale nella quale il cristiano deve immergersi, non come un ammasso di meri strumenti di diffusione del messaggio.

    [Commento qui e non sul sito del Fatto perché il clima di quel thread di commenti non mi sembra favorevole a una discussione di merito]

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