L’Enel premia il blogger del 2012

Enel ha oganizzato un l’Enel Blogger Award per premiare il blogger dell’anno 2012 Per partecipare è necessario registrare il proprio blog ad una delle categorie (ambiente, finanza, attualità, lifestile)  e promuovere un post in particolare che rappresenti al meglio le proprie capacità. I blog devono essere attivi da almeno sei mesi e aggiornati con una … Leggi tutto

Verso la fine dei blog tecnologici ? O no ?

Via Webstrategist

That’s right. We’re at the end of an important period. The tech blogosphere as we know it, is over. Four Trends Show the End of this Era: Like the film industry, the Golden Era is the emergence period, when fresh innovation in a new medium is born. New techniques, revolutionary content, and different business models emerge as innovators pioneer a new medium. I first had this discussion with Chris Saad, which triggered some thinking on my end. I asked some of the foremost tech bloggers of  their opinion, and found four clear trends on why the Golden Era of Tech Blogging is over, here’s what’s shaping this change:

Trend 1: Corporate acquisitions stymie innovation
Over the last few quarters, there’s been considerable acquisitions of organized blogs (which are more akin to news sites now-a-days), most notable, we’ve seen Techcrunch, who claimed annual revenues of about 10 mil a year, being acquired by AOL.  Yet these purchases are quite common, as AOL has acquired  Engadget in 2005, and also Huffington Post in 2011.  Just two weeks ago, another larger tech blog that has enterprise focus Read Write Web was just sold to Say Media.  What typically happens when these acquisitions happen? Often the star talent, or founding team is pressured out, takes a back seat while corporate business development teams match existing advertising inventory to a new found audience –forever changing the DNA of what created these startups. Lastly, acquisitions often force a conservative mindset over startups, because the purchase is focused on strengths of an asset, the mindset of ‘don’t break it’, keeps the culture to focus on the status quo. As acquisitions occur, innovation decreases.

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L’apertura di una nuova epoca, l’alba di un nuovo giornalismo. La morte di buffoni e delinquenti dell’informazione

Via Lsdi

In un editoriale sul sito di ‘Nuova informazione’ Luca De Biase delinea il futuro ecosistema mediale spiegando perché, a suo parere, quella che stiamo vivendo ‘’non è la crisi. E’ l’apertura di una nuova epoca. L’alba di un nuovo giornalismo’’

l tema centrale è il sistema dei filtri che consentono a ciascuno di selezionare ciò che è importante sapere da ciò che è rumore di fondo. La rete ha bisogno di ruoli specializzati per filtrare i flussi di informazione e connettere reti diverse tra loro (reti digitali, reti sociali, reti territoriali, per esempio). Sicché, in questo nuovo contesto, il ruolo professionale non è più definito dalla posizione (in un certo senso privilegiata) che il professionista occupa nella mediasfera, poiché detiene i mezzi scarsi con i quali si produce e diffonde l’informazione: in questo nuovo contesto, il ruolo professionale è definito dal servizio che svolge a vantaggio della comunità.

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Vite da pubblicisti e dignità del mestiere del giornalismo

Carlo Gubitosa scrive un intelligente post in risposta a un intelligente approccio di Franco Abruzzo per fare il punto sulla situazione dei giornalisti pubblicisti in Italia. Titolo dell’immagine allegata: carne da macello.

Giorni fa ho scritto una lettera aperta a Franco Abruzzo, esponente di rilievo del giornalismo lombardo e italiano, che di fronte all’imminente chiusura dell’albo dei pubblicisti propone di ammettere all’esame di stato da professionisti solo chi guadagna abbastanza per dimostrare che vive di giornalismo. Io gli ho fatto presente che c’e’ gente sottopagata, pagata in nero o non pagata affatto, e che per molti precari sarebbe difficile dimostrare un reddito significativo associato alla propria attivita’ giornalistica. Negargli l’accesso all’esame di stato sarebbe un’ulteriore immeritata penalizzazione. Di seguito la risposta in sei punti di Abruzzo, cosi’ come l’ha pubblicata sul suo sito, intercalata dalle mie osservazioni:

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Le vittime italiane del Tom Tom

Via Lastampa.it

Come l’altra notte quando una famiglia di Bologna è rimasta impantanata nel fiume Feltrino, a Frisa (Chieti), località Vallone. Indirizzo digitato alla partenza: casello autostradale A-14. Ma i quattro viaggiatori (nonna, papà, mamma incinta al settimo mese e bimbo di due anni) non ci sono mai arrivati. Per loro una brutta avventura e tanta paura con l’auto intrappolata tra un dirupo e il letto del fiume. Come se non bastasse fuori pioveva a dirotto. L’uomo ha chiesto aiuto al 113 ma non riusciva a dare le coordinate giuste visto che il navigatore sembrava impazzito. Intanto sua moglie e il piccoletto iniziavano a dare segni di malessere e l’ansia cresceva.

Alla fine sul posto sono arrivate tre pattuglie della polizia stradale di Chieti e Lanciano, carabinieri, vigili del fuoco. Una vera battuta di caccia per salvare la famiglia emiliana finita fuori strada. Dopo ore di ricerche i quattro sono stati portati in salvo. Una disavventura ma non solo visto che si tratta del decimo caso di errore degli apparecchi satellitari in zona e che si verifica sempre a Castel Frentano-direzione A/14, con le coordinate digitate che fanno percorrere strade interne della campagna di Frisa. Percorsi tra i campi, senza segnali che possano aiutare ad orientarsi, e se non si ha la prontezza di girare subito l’auto, si rischia di perdersi nei boschi.

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Blog in progress

In questi giorni approfittando del periodo vacanziero questo blog vivrà qualche piccolo rinnovamento dato che da un po’ troppo tempo richiede una rinfrescata. Non vi stupite se c’è qualcosa di strano… poi le cose si stabilizzeranno.

Sanzioni per 900mila euro ad Apple dall’antitrust

Via Repubblica.it

Sanzioni per complessivi 900mila euro al gruppo Apple responsabile di pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori. Le ha decise l’Antitrust al termine di un’istruttoria che ha provato sia “la non piena applicazione ai consumatori, da parte delle società del gruppo Apple operanti in Italia, della garanzia legale biennale a carico del venditore”, sia “le informazioni poco chiare sugli ambiti di copertura dei servizi di assistenza aggiuntiva a pagamento offerti da Apple ai consumatori”.

Un comunicato dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato precisa che “secondo quanto ricostruito dagli uffici dell’Antitrust, anche alla luce di numerose segnalazioni arrivate dai consumatori e da alcune associazioni, le tre società del gruppo, Apple Sales International, Apple Italia S. r. l. e Apple Retail Italia hanno messo in atto due distinte pratiche commerciali scorrette:

1) presso i propri punti vendita e/o sui siti internet apple.com e store.apple.com, sia al momento dell’acquisto che al momento della richiesta di assistenza, non informavano in modo adeguato i consumatori sui diritti di assistenza gratuita biennale previsti dal Codice del Consumo, ostacolando l’esercizio degli stessi e limitandosi a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore di 1 anno;

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Un problema di domanda o di offerta ?

Va LSDI Fabio Chiusi, su Agoravox Italia, fa notare che ‘’ci si lamenta spesso dell’offerta di informazione in Italia’’, ma ‘’ci si concentra meno sulla domanda. E si sbaglia. Perché, dice Google Zeitgeist 2011 (l’analisi di miliardi di ricerche effettuate su Google dagli italiani nell’ultimo anno – cioè lo ‘spirito del tempo’ appunto), la domanda … Leggi tutto