Se nel 2014 il Corriere uscisse solo in forma digitale

Francesco Piccinini via Fanpage

Il 2014 sarà l’anno della verità per molti: per i quotidiani locali così come per le grandi testate nazionali. C’è chi si sta preparando al meglio e chi “aspetta” come nella migliore tradizione italiana. Chi si sta muovendo rapidamente è il Corriere della Sera che deve combattere un sensibile calo delle vendite in edicola; in pochi mesi il giornale di Via Solferino è passato dalle 498.000 copie di luglio 2010 alle 465.000 di dicembre 2011 (dato Prima Comunicazione Febbraio), perdendo in poco meno di un anno e mezzo quasi l’8% dei suoi lettori. Se utilizziamo un arco temporale più ampio l’emorragia di lettori è ben più forte: solo nel 2006 il quotidiano milanese raccoglieva intorno a sé un dato di diffusione di ben 624.000 copie. In cinque anni sono quasi 200.000 i lettori che non acquistano più il giornale del gruppo RCS (-30%). Un dato preoccupante che si riversa nei bilanci e che ha fatto registrare al gruppo editoriale, a settembre 2011, una perdita netta di 25,5 milioni di euro (fonte affaritaliani). Un dato importante causato anche dal rallentamento della vendita pubblicitaria su carta, il cui mercato, nel 2012, non sarà più secondo a quello televisivo ma verrà scalzato proprio dal web. I segnali di una possibile “dismissione” della parte “stampata” del giornale, si leggono anche tra le pieghe di questa nota sindacale. RCS vorrebbe cartolarizzare lo stabile – rinnovato di recente – trasferendo la redazione a Crescenzago e lasciando in centro città la tipografia. Una scelta in controtendenza – come detto – con la recente ristrutturazione atta a ospitare le varie anime del Gruppo – dal Corriere alla Gazzetta, passando per la Web-Tv . Uno scenario che non può non lasciare colpiti gli osservatori. Uno scenario da “dismissione” al quale il giornale sta associando una forte spinta verso il digitale. La scelta, ad esempio, di regalare per un anno la versione tablet ai nuovi utenti di un noto gestore telefonico – i beni informati dicono che lo sfoglio del giornale sui dispositivi mobili sarà gratuito anche per i nuovi clienti dei treni NTV – ha permesso al Corriere di avere, ad oggi, circa 55 mila abbonati su iPad/TabletAndroid, di cui 30/35 mila gratuiti.

Con un rapido calcolo si può stimare che al giornale milanese sono abbonati il 2% degli utenti tablet italiani (Apple non diffonde i dati di vendita per paese ma una recente ricerca ha stimato in un milione i device tablet presenti in Italia). All’attuale fetta di mercato va aggiunto il “balzello” di cui vivono i prodotti Apple in seguito ad ogni nuova release. La stima, in linea con i prodotti precedenti, vede un aumento del 100% dei device in seguito al rilascio di un nuovo prodotto. Si può approssimare dunque che il numero di tablet in Italia passerà dall’attuale milione a due nel giro di un anno. Se il Corriere proseguirà nella sua offerta commerciale, potrebbe attendere i 100.000 abbonati già a fine 2012 – un numero che equivarrebbe al 25% circa delle copie venute in edicola oggi – i ben informati affermano che il dato di diffusione sia “dopato” di circa 60/70 mila unità e che oggi il Corriere venderebbe poco meno di 400 mila copie in edicola -. (La stima tiene conto di un CHURN di conversione alto in linea con il mercato tablet del 2011, nda).

Una strategia così dirompente potrebbe avere un forte impatto sull’editoria italiana. Il 1° gennaio 2014 il Corriere potrebbe smettere di andare in stampa e dedicarsi solo al digitale. Dopo aver creato l’abitudine alla fruizione del prodotto su tablet, potrebbe “spaccare” definitivamente il mercato lanciando un abbonamento – sulla scia di quanto fa Le Monde oggi in Francia – a 6/10 euro mensili, con un costo molto più basso rispetto ai competitors. In questo sarebbe agevolato dal ritorno dell’ “abitudine” alla lettura mattutina. Un ritorno dell’hegeliana preghiera dell’uomo moderno; con il tablet che diventa la sublimazione del web e della carta; un mezzo che non richiede lo sforzo di andare al mattino in edicola, che al risveglio è sul comodino pronto per essere letto in quanto la copia del giornale è stata già scaricata nel newstand. Un mezzo che può essere trasportato in giro per la casa senza difficoltà (molto più leggero e maneggevole di un portatile) e che consente la lettura delle notizie del giorno mentre si è ancora in pigiama a sorseggiare il caffè. In tal senso le statistiche di fruizione parlano chiaro, i giornali in versione iPad sono letti in una fascia oraria che va dalle 6:00 alle 8:00 contrariamente a quanto accade, invece, per i device mobili che hanno il loro picco di audience tra le 8:00 e le 10:00 ed in “pausa pranzo” e che sono fruiti mentre l’utente è in auto/metro.