Paola Ferrari querela Twitter. Come una giornalista riesce a farsi del male da sola

La giornata di ieri di Dig.it è stata turbata dalle rumorosissisime risate dei partecipanti per la notizia che Paola Ferrari vuole citare per diffamazione Twitter. I rumore in sala era solo piccola parte dell’ilarità che la notizia ha suscitato in retePer la serie come fa una giornalista a peggiorare la sua situazione con le sue proprie mani ? (Via Agi)

Epiteti anonimi e offensivi, alcuni dei quali irripetibili, con pesanti allusioni fisiche, insulti riferiti all’eta’ e a presunti rifacimenti estetici. E’ stata la “compagnia” indesiderata sulle pagine di Twitter per tutta la durata della conduzione della trasmissione ‘Stadio Europa’ sugli schermi Rai dedicata a Euro2012, e ora Paola Ferrari ha deciso di dire basta e di fare causa. La giornalista tv, conduttrice della Domenica Sportiva e volto di punta di Rai Sport, sta per citare il social network Twitter per diffamazione chiedendo un maxi risarcimento che, se ottenuto, andra’ totalmente a favore delle famiglie delle vittime del terremoto in Emilia. “Lavoro nel giornalismo da piu’ di 30 anni e da 20 in Rai – ha confidato a Klauscondicio, il programma di Klaus Davi su YouTube – e ho sempre accettato le critiche, anche quelle piu’ dure e a mio avviso immotivate, ben sapendo che fanno parte del gioco. Tuttavia con questo atto voglio dire un no chiaro. Il web non puo’ diventare solo una bacheca della diffamazione anonima, dell’insinuazione volgare e del razzismo solo perche’ nel web c’e’ la liberta’ di espressione. Non e’ giusto usare la rete e i social network per insultare le persone, senza la possibilita’ di un contraddittorio, e questo accade soprattutto con Twitter. Se il web e i blog vogliono giocare un ruolo serio nell’informazione, allora devono comunque attenersi alle regole deontologiche di base e alle norme civili che valgono fuori dalla rete. Nessuno si riunisce pubblicamente per diffamare o insultare qualcun altro o, se lo fa, per lo meno e’ passibile di denuncia.