L’Ordine dei Giornalisti verso la sua fine per quello che è stato: la battaglia civica di Solen De Luca

Solen De Luca è la giornalista – revisore dei conti del Lazio che ha sollevato tutta una serie di “problemi” nei conti dell’Odg laziale. Come dice Solen De Luca: questa battaglia è una breccia in un muro di omertà che piano piano si sgretolerà, non solo a riguardo dei conti, ma di quasi tutte le attività di un Odg che è l’espressione della casta autoerotica e autoreferenziale che ha distrutto il giornalismo e l’informazione in Italia, che oramai è un insieme di morti viventi. Esistono delle epsrienze e delle regioni virtuose che si distaccano da questo quadro miserevole, ma sono più un’eccezione che una regola.

Si, ha ancora un significato il simbolo di appartenenza ad un Ordine, per esempio quello del Lazio, del quale venerdi passato, si sono contestati i Bilanci annuali per spese senza alcuna giustificazione scritta, o addirittura futili… che so, 1.100 euro per caffè, tramezzini, cornetti e succhi di frutta, o 3.400 euro al mese di spese telefoniche, o ancora 34.000 euro di non meglio motivate spese di aggiornamento software, senza scordare l’incredibile voce definita genericamente “spese di locomozione”, che ammonta a 2.072 euro senz’altra spiegazione… una vera debacle di cui trovate molti altri particolari nell’articolo della collega Loredana Di Cesare sul Fatto Quotidiano, una vera sconfitta che più che fisica appare decisamente morale, immorale, in un momento in cui molti di noi sono disoccupati, precari, sfruttati, calcinculati dai propri direttori ed editori, e dall’opinione pubblica che nulla approfondisce… quelli pagati a 4 euro ad articolo (…tanto, che ci metti… un’ora al massimo…)

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Fuggire dall’Italia a Capo Verde e vivere felici: istruzioni per l’uso in un libro

Fuga dall’Italia è la storia di una giornalista torinese che dopo quattordici anni di tv, ha lasciato il lavoro e il suo Paese, trasferendosi a due passi dall’Africa, stufa di respirare aria di crisi. A Sal, Cabo Verde, trascorre le giornate all’insegna del “No Stress”, circondata da turisti desiderosi di respirare aria di libertà. In … Leggi tutto

25 anni Tim Berners Lee ideava il World Wide Web

tim-berners-leeUno dei momenti più belli della mia vita è quando ho conosciuto Sir Tim Berners Lee … che più o meno 25 anni fa ideò una cosa … si chiama World Wide Web

In March 1989 Tim Berners-Lee, a scientist working at CERN, submitted a proposal to develop a radical new way of linking and sharing information over the internet. The document was entitled Information Management: A Proposal. And so the web was born.

The first website at CERN – and in the world – was dedicated to the World Wide Web project itself. Last April CERN initiated a project to restore the first website, and to bring back the spirit of that time through its technical innovation and the founding principles of openness and freedom.

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Laura Boldrini, l’inutile papessa presidente della Camera

Laura Boldini è un mostro istituzionale creato dall’incapacità di dare valore alla meritocrazia in politica. Ha un curriculum evidentemente sopravvalutato. Ha lavorato in diversi enti che si occupano di cooperazione e rifugiati, ma come referente per la comunicazione non con ruoli operativi sul campo. E’ come spacciare per medico uno che impagina libri di medician. E’ stata eletta alla Camera in SEL e senza nessuna esperienza o referenza è diventata presidentessa della Camera. Come presidente della Camera si sta distinguendo per una gestione dissennata, incompentente, intollerante ed arrogante.
Hanno capito tutti che è una tragedia. Speriamo solo che questa legislatura finisca in fretta e lei con essa.
Marco Travaglio la ha raccontata e descritta in modo mirabile sul Fatto Quotidiano.

Chissà se madonna Laura Boldrini, papessa della Camera, ha letto di recente I promessi sposi e s’è dunque imbattuta in Donna Prassede, bigottissima moglie di Don Ferrante, convinta di rappresentare il Bene sulla terra e dunque affaccendatissima a “raddrizzare i cervelli” del prossimo suo e anche le gambe ai cani, sempre naturalmente con le migliori intenzioni, di cui però – com’è noto – è lastricata la via per l’Inferno. Noi tenderemmo a escluderlo, altrimenti si sarebbe specchiata in quel personaggio petulante e pestilenziale descritto con feroce ironia da Alessandro Manzoni, e avrebbe smesso di interpretarlo ogni giorno dal suo scranno, anzi piedistallo di terza carica dello Stato. Invece ha proseguito imperterrita fino

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Siamo tutti Ucraini

ukrainaQuello che vedete in foto è un piatto in legno che si trova in casa Pasteris. Rappresenta lo stemma dell’Ucraina ovvero un tridente che si chiama tryzub. Ho passato per lavoro dei giorni in Ucraina, una terra enorme con spazi grandiosi, che è stata per anni il granaio della Madre Russia. Terra agricola terra non fortunata terra di guerra e di disastri nucleari, terra di persone vere, di donne bellissime e di uomini un po’ selvaggi., in cui si sono mischiati anche russi e tartari. Una nazione di cui di solito non si ama parlare in Italia in cui di cose estere si racconta solo per disastri e casini e non per spiegare davvero i cambiamenti o i mutamenti. Gli ucraini hanno dimostrato coraggio e determinazione occupando e manifestando per entrare in Europa e per far fuori il solito tirannucolo locale. Ci sarebbero anche riusciti

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