Perche sto con Papa Francesco e mi fanno ridere i mirabolanti rivoluzionari del cambiamento per modo di dire

Antonio Padellaro sul Fatto Quotidiano Non occorre essere credenti per avere un senso religioso della vita e per saper distinguere ciò che è bene da ciò che non lo è. Per esempio, basta assistere a una messa domenicale e anche chi ritiene che l’ostia consacrata sia soltanto un frammento di pane azzimo non potrà non … Leggi tutto

Il servizio di Postacertificata Pec lanciato da Brunetta chiuderà entro il marzo 2015

Via Agid

Il servizio di Postacertificat@ (CEC-PAC), che puó essere utilizzato solo per comunicazioni verso la PA, sarà da oggi progressivamente sospeso per far convergere tutte la posta certificata sul sistema PEC. Il servizio CEC-PAC non è riuscito a decollare in questi anni: l’82% delle caselle attive non ha mai inviato messaggi. Una delle ragioni dello scarso utilizzo puó essere associata alla sovrapposzione con la PEC.

Con la progressiva sospensione di CEC – PAC vengono recuperati quasi 19 milioni di euro da investire in altri servizi ai cittadini e imprese, come delineato nell’ultimo documento “Crescita digitale”.

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Dei cronisti e dei marchettari ovvero anche dei giornalisti e delle prostitute

Via Stefano Tesi

Nella testa di molti giornalisti di quotidiano, soprattutto della vecchia guardia, circolano strane idee. Ad esempio che l’unico tipo di giornalismo degno di questo nome sia il loro: generalista, basato sulla cronaca e fatto da redattori. Il corollario è che tutto il resto non è giornalismo serio, che ciò che esula dalla cronaca è fuffa e che chi scrive lo fa di norma per compiacere se stesso o qualcuno, in alto nel giornale o all’esterno di esso. Corollario del corollario è che i collaboratori sono i primi complici di questo sistema. Cioè, in parole povere, marchettari: per vocazione, per scelta o per necessità (quest’ultima toppa giustificativa è risultata anche peggiore del buco). Quando poi, dopo e in privato, ti spieghi, la cosa prende per fortuna sfumature e toni diversi. Ma, lì per lì, sentirsi dire brutalmente che tutti gli articoli che parlano di vini, ristoranti, moda, arredamento, viaggi, tempo libero, auto, viaggi, libri, tv, spettacoli o elettrodomestici non sono notizie ma marchette (e quindi chi li scrive è tendenzialmente un marchettaro più o meno consapevole) fa abbastanza inquietare.

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Come si rielabora una notizia ovvero il giornalismo con la schiena dritta tendente a 90 gradi

La notizia pubblicata dal Giorno

Chi è quel biondo che in un primo pomeriggio di piena luce dell’aprile milanesesvicola e si acquatta tra le auto in sosta, tentando di nascondersi, seminudo, solo giacchetta e plaid avvolto in vita? Lapo Elkann? Possibile? Lapo, erede di dinastia industriale che, di nuovo, lo scorso aprile si infila da vittima predestinata in un’altra storia di ricatti subiti, per coprire – simbolo quella copertina foglia di fico – scelte di vita avventurosa, non in linea col bon ton di stirpe.

Lapo, classe 1977, ancora vittima sia di ricatti subiti che di ricatti interrotti. Il suo svicolare in déshabillé tra le auto, per motivi che nessuno sa, è l’avvio di una storia appena sbarcata davanti al giudice delle indagini preliminari, Stefania Pepe, chiamata a convalidare un arresto in flagranza di reato, martedì al Four Season di Milano, e ordinato dal pm Giancarla Serafini. L’arresto di un giovane cameriere di una cooperativa, 31 anni, E.B., incensurato, assistito dall’avvocato Antonio Nebuloni, che quell’incontro casuale e allucinato tra le auto in sosta, ha trasformato in un estorsore. Beccato con tanto di busta in mano – che avrebbe dovuto contenere il denaro pattuito a 90mila euro – appena ricevuta da un uomo di fiducia di Lapo, Nelson Shawn, e nella cornice pregiata dell’hotel extralusso. Il cameriere è arrestato, il fratello (F.B.) è indagato; e dalle retrovie di una stangata di famiglia ai danni di Elkann fa capolino la figura del solito fotografo, ex Vallettopoli, ex scuderia Corona, il Fabrizio Bicio Pensa che non ha mai perso il vizio (dai tempi di Trezeguet) di monitorare i vizietti dei vip.

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Difendersi da internet ovvero una guida a un uso consapevole giuridicamente corretto della Rete

Fra un po’ di giorni il 17 dicembre con il Sole 24 Ore esce in edicola Difendersi da internet dalla privacy al diritto all’oblio: i nuovi scenari della responsabilità nella rete scritto dalla bravissima collega toscana Deborah Bianchi avvocato pistoiese – fiorentino. Il volume esamina  i lineamenti della più recente giurisprudenza italiana e internazionale sui … Leggi tutto

Migliorare il giornalismo italiano con la formazione continua imparando a conoscere la montagna, a prevenire gli incidenti, e le procedure di autosoccorso

La formazione continua dei giornalisti, che sarebbe stata una grande risorsa per migliorare una professione che deve cambiare o morire per sempre, è per molti versi diventata una farsa, una cosa del tipo … un tanto al chilo basta che ci togliamo il fastidio, tanto sappiamo già tutto. Ne abbiamo viste di tutti i colori: … Leggi tutto