Slurp: i conformisti, i leccaculi e i prezzolati dell’informazione italiana

Finalmente un giornalista come Travaglio racconta il servilismo e il farsi mercenari puri di molti giornalisti e giornaloni italiani, raccontando episodi e leccate. Ora c’è spazio per un libro più organico che racconti in sistema dellìinformazione in Italia senz peli sulla lingua e perchè se l’Italia è così malmessa non e’ solo colpa dei politici … Leggi tutto

A Firenze si parla di hate speech

Via Carta di Roma Per analizzare quanto fatto finora a livello legislativo in Europa e in Italia, mettere a confronto le buone prassi e riflettere sulle responsabilità delle testate giornalistiche e sulle possibili strategie per il contrasto dell’hate speech online Associazione Carta di Roma e Arci, con la collaborazione della Robert Kennedy Foundation Europee, di Cospe e di Lsdi (Libertà … Leggi tutto

Internet è un bene primario: gli Usa approvano la net neutrality

La Federal Communications Commission (Fcc), agenzia che regola le comunicazioni negli Stati Uniti, ha approvato le nuove regole della net neutrality, dopo un dibattito pubblico durato alcuni mesi, nel quale è intervenuto anche il presidente Obama. In base alle regole, non si potrà creare un rete a due velocità per i provider e i fornitori … Leggi tutto

Dei cronisti e dei marchettari ovvero anche dei giornalisti e delle prostitute

Via Stefano Tesi

Nella testa di molti giornalisti di quotidiano, soprattutto della vecchia guardia, circolano strane idee. Ad esempio che l’unico tipo di giornalismo degno di questo nome sia il loro: generalista, basato sulla cronaca e fatto da redattori. Il corollario è che tutto il resto non è giornalismo serio, che ciò che esula dalla cronaca è fuffa e che chi scrive lo fa di norma per compiacere se stesso o qualcuno, in alto nel giornale o all’esterno di esso. Corollario del corollario è che i collaboratori sono i primi complici di questo sistema. Cioè, in parole povere, marchettari: per vocazione, per scelta o per necessità (quest’ultima toppa giustificativa è risultata anche peggiore del buco). Quando poi, dopo e in privato, ti spieghi, la cosa prende per fortuna sfumature e toni diversi. Ma, lì per lì, sentirsi dire brutalmente che tutti gli articoli che parlano di vini, ristoranti, moda, arredamento, viaggi, tempo libero, auto, viaggi, libri, tv, spettacoli o elettrodomestici non sono notizie ma marchette (e quindi chi li scrive è tendenzialmente un marchettaro più o meno consapevole) fa abbastanza inquietare.

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Expoleaks: whistleblower fai da te

Gli scandali di Expo 2015 a Milano e del Mose di Venezia riaccendono i riflettori sull’emergenza corruzione in Italia. Scoprire la corruzione non è sempre semplice. Ma capita, soprattutto all’estero, che ci siano cittadini che vogliano denunciare ciò di cui si trovano ad essere testimoni. Si definisce whistleblower, e già il fatto che la parola non abbia un convincente corrispettivo in italiano la dice lunga. Whistleblower vuol dire letteralmente “suonatore di fischietto”: si tratta di quel lavoratore che denuncia un illecito di cui è venuto a conoscenza all’interno dell’organizzazione in cui lavora, pubblica o privata che sia. Negli Stati Uniti chi denuncia è protetto da leggi federali e nazionali e, in molti casi, viene addirittura ricompensato dallo Stato.

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Master in giornalismo di Torino: errare è umano, perseverare sarebbe diabolico

ordine-giornalisti-piemonteUn annetto fa si è svolta la selezione  dei tutor del Master in Giornalismo di Torino. La graduatoria che ne è uscita era divertente nel senso che in molte parti della stessa leggerla ha fatto ridere al per come sono state modellate le cose.

Mi sono preso il tempo e la pazienza di esaminare gli esiti: potete leggere le analisi fatte lo scorso anno: ho scelto di evitare denunce alla magistratura sull’accaduto dopo lunghe consultazioni con amici, legali e con i referenti della  Facoltà che si è trovata suo malgrado a dover gestire amministrativamente la pratica che operativamente è stata gestita operativamente da un gruppo  autonomo di persone facente capo al Master e ai suoi “organi direttivi”.

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Kazzi Kazaki denunciati da Amnesty International

AmnestyMentre l’Italia rimpatria mogli di dissidenti del Kazakistan per fare regalini al boss locale, Amnesty International accusa il presidente del Kazakhistan, Nursultan Nazarbaev, di ingannare la comunità internazionale con promesse non mantenute di sradicare la tortura e indagare sull’uso della forza letale da parte della polizia. Il rapporto, intitolato ‘Vecchie abitudini: l’uso regolare della tortura e dei maltrattamenti in Kazakhistan’, denuncia come le forze di sicurezza agiscano con impunita’ e come la tortura nei centri di detenzione sia la norma.

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Uno scandaloso Giorgio Napolitano

Giorgio Napolitano ha invitato i giornalisti a non fare il loro mestiere: indagare e informare Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano torna a parlare del caso Monte dei Paschi e lancia un nuovo invito a raffreddare il clima intorno allo scandalo della Banca senese. Dopo essersi schierato ieri in difesa della Banca d’Italia e delle … Leggi tutto

Vogliamo trasparenza

In questo paese la gli enti pubbilci omettono volontariamente la trasparenza. Noi non ci stiamo. Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro per la funzione Pubblica La Presidenza del Consiglio dei Ministri, con un comunicato dello scorso 22 gennaio ha informato cittadini e media della circostanza che nel corso del Consiglio … Leggi tutto