La vergogna delle nomine Agcom e l’insipienza digitale dei politici italiani

Massimo Mantellini analizza la pagliacciata politica delle nomine Agcom e non solo

3) Che il PDL sia allergico ad ogni decenza in fatto di nomine e nominati è storia nota, se vogliamo dedurne qualcosa di attuale possiamo dire che la nomina di Martusciello e quella di Preto (i due nuovi membri Agcom in quota PDL) non ha fatto eccezione ad uno schema secondo il quale la fedeltà sopravanza di gran lunga ogni richiesta competenza. Ma qualsiasi sottolineatura al riguardo rischia di scatenare un ping-pong imbarazzante: per dirne una, il nuovo Presidente dell’Autorità per la privacy è un dermatologo del PD. Manca solo che faccia irruzione Beppe Grillo urlando “sono tutti uguali” e il cerchio si chiude.

4) Che il PD sia un partito perduto è invece uno dei piccoli colpi di scena di questo giro di nomine: il fatto è che dimostra fragorosamente di esserlo in uno dei pochi campi davvero rilevanti per la crescita del paese. Lasciamo perdere Maurizio Decina che è persona degna e competente, ma tutto il resto del teatrino andato in onda nei giorni scorsi, con ogni piccolo capetto che combatteva la fiera battaglia per sponsorizzare il proprio candidato incompetente (fino alle fantozziane “primarie interne per Agcom” ) e con il successivo mercato delle vacche con Casini (acrobaticamente trasversale fra poltrone di Autorità differenti) ha chiarito definitivamente quello che molti sospettavano: inutile annunciare fieramente molto ipotetici passi indietro in Rai e altre questioni simili, Bersani, D’Alema e compagnia ragionano oggi esattamente come dieci anni fa, sono un altro specchio della decadenza del paese mentre se ne proclamano i salvatori.

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Quintarelli for President (Agcom)

Questo modesto blog appoggia caldamente la candidatura di Stefano Quintarelli a presidente di Agcom (anche se il cuore è triste per lo splendido lavoro che Stefano potrebbe fare per il Sole 24 Ore). Via Wired

Più di 9.300 firme raccolte in un fine settimana: la Rete ha scelto il suo candidato alla presidenza dell’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ( Agcom). Il nome è quello di Stefano Quintarelli, pioniere dell’universo virtuale (e commerciale) nostrano con la fondazione di I.NET nel 1994, imprenditore, informatico e attualmente alla guida dell’anima digitale de Il Sole 24 Ore. Una candidatura tecnica, come l’ha definita ieri Massimo Sideri sul Corsera nel lanciare la notizia e confermare che la proposta è arrivata sulla scrivania del ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera.

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Il comunicato stampa Agcom sullo schema di regolamento

Il Consiglio dell’’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, nella sua riunione odierna, ha approvato a larghissima maggioranza (7 voti a favore, un astenuto e uno contrario) uno “schema di regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica”. Il provvedimento sarà sottoposto a consultazione pubblica, della durata di 60 giorni dalla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, con l’obiettivo di acquisire tutte le proposte e le osservazioni dei soggetti interessati e di consentire così un’occasione aggiuntiva di confronto puntuale sul testo.
Lo schema di regolamento è stato infatti rielaborato a seguito della consultazione pubblica sui “lineamenti di provvedimento” che ha visto la partecipazione di 55 soggetti in rappresentanza, a vario titolo, delle
diverse comunità e gruppi di interesse.

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Fermare l’Agcom che censura il web

Via Il Fatto Quotidiano

Tutto era cominciato a marzo 2011 in una maniera tranquilla quando L’Autorità garante per le comunicazioni (l’Agcom) aveva pubblicato delle linee guida per un possibile provvedimento con un successivo coinvolgimento degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica per rispondere a una consultazione aperta.

Poi però la situazione è velocemente cambiata con una delibera in lavorazione da parte della stessa Agcom che permetterebbe di intimare agli Internet Service Provider di rimuovere contenuti attraverso una semplice procedura amministrativa sulla base di segnalazioni dei detentori dei diritti, senza passare attraverso l’autorità giudiziaria …

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Apple e la garanzia che c’è, anche se non vuole che si sappia

Via Settebit

L’AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato una procedura contro Apple e Comet. Il produttore californiano insiste a sbandierare la garanzia di 1 anno, pur precisando sibillinamente che “questa garanzia si aggiunge a quella di legge“. Ovvero che è il venditore a dover assicurare la garanzia per il secondo anno, anche se questo è Apple stessa con i suoi Apple Store (negozi ed ordini online/telefonici).

Si legge nel comunicato: “secondo i primi accertamenti compiuti dagli uffici la società” Apple, “insieme alla catena di vendita Comet, proporrebbe un contratto di assistenza a pagamento” (AppleCare) “senza chiarire al consumatore che il contratto si sovrappone temporalmente al secondo anno della garanzia legale che non comporta costi per il consumatore”.

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Silurato il commissario scomodo dell’Agcom

Via Pino Bruno (il bloggante aveva incontrato Nicola D’Angelo lunedì a Milano) UPDATE:

Il relatore non potrà relazionare. Il commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AgCom) Nicola D’Angelo, non sarà più relatore delle discusse regole da introdurre per tutelare il diritto d’autore su internet. Scrivono Aldo Fontanarosa e Leandro Palestini sul blog Antenne di Repubblica.it che “dai corridoi del Garante, trapela una notizia inattesa: D’Angelo è stato sollevato dall’incarico di relatore e sarà sostituito da un altro degli otto commissari”. L’interessato conferma ma non commenta. L’antefatto è ben raccontato da Fontanarosa e Palestini.

“Da dicembre, il Garante lavora ad un pacchetto di norme a tutela – dice – del diritto d’autore in Internet. Così ha voluto il governo Berlusconi, il governo della tv, che ha incaricato il Garante di mettere mano alla questione. Queste regole – che toccano la possibilità di utilizzo dei contenuti video o musicali in Rete – sono state delineate e subito dopo sottoposte a consultazione pubblica. In sostanza  – prima di assumere decisioni definitive in una materia così incandescente – il Garante ha abbozzato un documento ed ha cercato di raccogliere i pareri di aziende, associazioni, politici, cittadini. Chiunque volesse, ha potuto dire la sua. Su questo percorso, finora lineare, cade ora e di colpo un masso enorme.

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Da Agcom il Libro Bianco sui contenuti

Il libro bianco  in versione pdf Via AdnKronos La tutela e la gestione dei diritti digitali, la tutela della privacy e dei minori, la competizione tra le diverse piattaforme sono alcune delle problematiche collegate alla crescente offerta e disponibilita’ di contenuti che viaggiano sulla rete a banda larga e non solo. “Questioni che assumono sempre … Leggi tutto

Online la proposta di AGCOM sulla tutela del diritto d’autore

Via Webnews 60 giorni di consultazione pubblica e poi il provvedimento diventerà realtà: l’Autorità Garante per le Comunicazioni (AGCOM), facente capo al presidente Corrado Calabrò, ha promulgato il testo (pdf | HTML) con il quale intende porre un fermo giro di vite sul mondo della pirateria online ed ora attende le osservazioni di utenti ed … Leggi tutto

Come a casa sua

I verbali delle chiamate intercettate di Berlusconi ai notabili dell’AGCOM – via il Giornale (titolo gentilmente clonato da Dagospia)

Innocenzi prova a metterci una pezza. Berlusconi è irremovibile: «Ma che cazzo state a fare tutti quanti, ma che non lo sapete che mi ha fatto un culo che non finiva più». Il membro dell’Agcom prova a spiegare. Precisa, puntualizza, dice a Berlusconi che su Spatuzza si è personalmente attivato per abbozzare un ricorso «come informativa, allora, tutti e quattro: Savarese, Mannoni io e Napoli, a parte Magri (tutti componenti dell’Agcom, ndr) siamo d’accordo, salvo che domani non mi brucino, per fare casino all’interno del Consiglio, staremo a vedere…».
Innocenzi dice di più. «Sai presidente, anche Napoli è d’accordo poiché lui aveva vissuto la vicenda di Clemente (Mastella, ndr) quindi…». Berlusconi non lo fa finire: «Napoli da dove arriva?, da Mastella?». «Sì, da lì, da Napoli» biascica Innocenzi. Berlusconi irrompe: «Mastella adesso è totalmente con me… e con Napoli avete la maggioranza senza Magris». Innocenzi finalmente sospira. E dice: «Diciamo che al momento c’è Mannoni, poi Savarese che era amico di Fini, però questa… è più amico adesso di Maurizio Gasparri…».

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Un primo passo in avanti per il costo degli SMS

Dal sito di AltroConsumo

L’annuncio di ieri dell’Agcom sul costo degli sms nel mercato italiano non risolve l’anomalia, tutta del belpaese, delle tariffe ingessate. Anzi, peggiora in alcuni casi la situazione.

Dall’inchiesta di confronto tariffario sugli sms di Altroconsumo emerge che oggi, per ben due terzi dei casi, cioè il 66% delle offerte sul mercato, le tariffe sono già sotto la soglia di Agcom. Che si dimostra inutile e anzi rischia di legittimare livellamenti verso l’alto.

Il raffronto è fatto sui costi degli sms per tutte le tariffe ricaricabili attualmente attivabili. Compresi gli operatori virtuali, che da tempo propongono sul mercato tariffe molto convenienti, ma poiché ci sono grossissimi vincoli a un loro significativo inserimento, non riescono a fare breccia e arrivare al consumatore.

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