La non politica nella non televisione

Massimo Mantellini descrive in maniera mirabile il testa a testa mediatico politicamente inutile fra Berlusconi e Santoro

La gran parte dello spettacolo è stata legato all’attesa: due palloni molto gonfiati gongolavano uno di fronte all’altro, fieri di se stessi ed incuranti del resto intorno. Di qua dallo schermo tutti noi aspettavamo che uno dei due estraesse lo spillone per sgonfiare l’altro. È finita dopo un paio d’ore senza spargimenti d’aria. Entrambi hanno capito che lo schermo televisivo era abbastanza grande per contenerli entrambi.

Le conseguenze? Beh, Berlusconi ha vinto uno scontro nel quale a ben vedere era l’unico concorrente. Santoro mette ugualmente in cascina un credito di presunta autorevolezza (oltre il 30% di share) che saprà far valere in futuro. Del resto le cose da quelle parti vanno così da sempre, il tema dell’interesse pubblico è semplicemente il plot narrativo di Santoro da anni, è un simbolo, una specie di marchio di fabbrica: l’inettitudine giornalistica che ha illuminato un Silvio Berlusconi guascone e tronfio dalle balle che raccontava, è un particolare, un corollario, ha lo stesso valore dei servizi di Ruotolo davanti ad una fabbrica chiusa dal padrone. Il tempo della diretta, si spengono le luci e tutti a casa propria.

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Giornalisti da vergogna: Alfonso Signorini

E 0vviamente l’Ordine non si sogna lontanamente di aprire un fascicolo sul personaggio in questione (Via Giornalettismo) Non solo tipacci poco raccomandabili. Anche il direttore di Chi Alfonso Signorini è stato alle prese con Ruby Rubacuori, al secolo Karima El Mahroug, e le uscite nei confronti della ragazza marocchina non sembrano niente male: Il 30 … Leggi tutto