E’ un mondo difficile

Via Luca Cicca I giornalisti del Corriere sono ancora in stato di agitazione. E lo sono con alcune motivazioni di cui si dovrebbero vergognare. La Direzione ha ingiustificatamente etichettato come «privilegiati» i suoi giornalisti, che da un anno e mezzo affrontano con grandi sacrifici economici e lavorativi uno stato di crisi del quale non sono … Leggi tutto

Diario del diario dello sciopero della fame di una precaria del Corriere

Blue eyes

Paola Caruso ha deciso di iniziare uno sciopero della fame e della sete per protestare per la sua situazione di precaria a vita al Corriere.

Sciopero della fame e della sete, le prime 24 ore.
Mi sento un po’ debole, ma sto bene. Oggi al telefono ho sentito qualche collega. Nessun altro. Al giornale lo sanno tutti e la direzione tace. Bene.
Spero che la mia protesta rappresenti la battaglia d’inizio di una guerra, la guerra dei precari che non accettano più di essere trattati da reietti.
Non so se riuscirò a far sentire la mia voce. Ci provo.

UPDATE: la discussione sulla scelta di Paola con qualche notizia in più su FF di Andrea Beggi

UPDATE2: Macchianera ha deciso di sospendere il suo sito e girare tutto il traffico sul  Tumblr di Paola. All’iniziativa stiamo aderendo in molti.

UPDATE3: Paola Caruso ha accettato di sospendere lo sciopero della sete e spiega meglio la sua vicenda. Ci sono molte cose interessanti da notare nel racconto di Paola. Chi chiede spiegazioni o si oppone alle irregolarità e alle prassi indecenti decise da chi vuole opprimere e condizionare i giornalsti viene minacciato ed emarginato.

Sciopero della fame e della sete, dopo le prime 24 ore. La novità è che ho bevuto. Mi hanno convinto gli amici, ma vado avanti con lo sciopero della fame.
Per chi mi ha chiesto i motivi della protesta ecco qualche dettaglio. Spero di essere chiara: al momento sono un po’ cotta e parecchio stanca.
La storia è questa: da 7 anni lavoro per il Corriere e dal 2007 sono una co.co.co. annuale con una busta paga e Cud. Aspetto da tempo un contratto migliore, tipo un art. 2. Per raggiungerlo l’iter è la collaborazione. Tutti sono entrati così. E se ti dicono che sei brava, prima o poi arriva il tuo turno. Io stavo in attesa.
La scorsa settimana si è liberato un posto, un giornalista ha dato le dimissioni, lasciando una poltrona (a tempo determinato) libera. Ho pensato: “Ecco la mia occasione”. Neanche per sogno. Il posto è andato a un pivello della scuola di giornalismo. Uno che forse non è neanche giornalista, ma passa i miei pezzi.
Ho chiesto spiegazioni: “Perché non avete preso me o uno degli altri precari?”. Nessuna risposta. L’unica frase udita dalle mie orecchie: “Non sarai mai assunta”.
Non posso pensare di aver buttato 7 anni della mia vita. A questo gioco non ci sto. Le regole sono sbagliate e vanno riscritte. Probabilmente farò un buco nell’acqua, ma devo almeno tentare. Perché se accetto in silenzio di essere trattata da giornalista di serie B, nessuno farà mai niente per considerarmi in modo diverso.

UPDATE4: aggiornamento a domenica 14 novembre sera: nessun media tradizionale italiano ha citato la vicenda di Paola , in un silenzio assordante, mentre buona parte della rete parla della vicenda di Paola. Evidentemente ci vuole qualcosa di più perchè i sepolcri imbiancati della stampa italiana abbiano il coraggio di pubblicare la notizia.

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Anche il Corriere arriva su Ipad

Via Corriere.it Siamo a meno undici: il 28 maggio l’iPad, la tavoletta multimediale «magica e rivoluzionaria» come l’ha definita Steve Jobs, sbarcherà in Italia, oltre che in Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Svizzera e Gran Bretagna. E il Corriere della Sera si sta preparando con un progetto originale per sfruttare al massimo le potenzialità … Leggi tutto

Al Corriere non l’hanno presa bene

Quando i Cdr sono cose serie Dopo appena sei mesi invece il direttore ha cambiato idea e, smentendo se stesso, ha scritto al Cdr di vedersi costretto «a venire meno alla prassi interna che prevede l’assenso obbligatorio degli interessati alla richiesta di spostamento» da una redazione all’altra. Un’inversione di campo e un venir meno agli … Leggi tutto

Rimescolamento nel cda di Rcs Quotidiani

La notizia (via Corriere.it) Rcs Quotidiani fa sapere con una nota che nel consiglio di amministrazione entrano Giovanni Bazoli, Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Cesare Geronzi, Antonello Perricone, Giampiero Pesenti e Marco Tronchetti Provera. Li ha indicati il Cda della capogruppo Rcs MediaGroup. Il commento (via Dagospia) Questo ingresso a piedi giunti in … Leggi tutto

Diffusioni in crollo e linee editoriali dei quotidiani

Da ItaliaOggi Via Dagospia

In gennaio il 20% delle copie del “Corriere della Sera” e del “Sole-24Ore” è evaporato. D’un botto, via Solferino si è ritrovata 116 mila copie in meno rispetto alle diffusioni del gennaio 2009, e il quotidiano di Confindustria ne ha perse, invece, 64 mila.

Uno sproposito, insomma, mentre “il Giornale” di Vittorio Feltri continua nel suo trend positivo (+6,7%) che, al netto delle promozioni che sostenevano i vecchi dati del 2009, risulta essere ancor più spumeggiante in edicola, a +26% con 30 mila copie in più.

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La grande storia degli ebook reader Kindle e Nook inesistenti

Una storia su cui farà luce la magistratura, una partenza da segnalazioni dal basso e una convergenza al volo fra un grande quotidiano e un ottimo blogger-cronista. Ecco un ennesimo esempio di come la comunicazione in rete e la buona informazione diventino uno straordinario servizio per i cittadini.

Tutto inizia con un messaggio di Palmasco su FriendFeed del 10 novembre

Kindle. Come un pollo l’ho ordinato a Kindle Italia, pensando: pago una decina di euro in più, però lo ricevo subito. Dove cazzo vivi Palms? Ovviamente il mio ordine #81, approvato il 30-10-09, non è ancora arrivato. Bel sito però, Kindle Italia, hanno un servizio di supporto online addirittura. 3 mail mie, nessuna risposta. Che pollo.

La discussione rimane circoscritta a quel messaggio e a post in rete fino a metà gennaio, quando in parallelo Corriere.it e il grande LorenzoC alias Lorenzo Campani partono come segugi sulla notizia.

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Un grande giornale cerca trasparenza e discute dei suo problemi con i lettori

Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella discutono con il loro direttore sul prezzo del giornale e su altre cose insieme ai lettori in piena trasparenza e direttamente sul Corriere

Caro direttore, siamo convinti che sarebbe stato meglio aspettare prima di alzare il prezzo del giornale. Sappiamo che la situazione di tutta la stampa italiana è difficile. Sappiamo che i conti economici delle aziende editoriali soffrono per il calo della pubblicità: un po’ per la crisi economica, un po’ per colpa di un sistema scientificamente costruito per dirottare le risorse verso la televisione. Però…

Nel 2008, se abbiamo capito bene, i ricavi della Rcs quotidiani sono calati da 716 a 666 milioni di euro e il fatturato pubblicitario si è ridotto da 288 a 265 milioni: il tutto continuando a fornire con Corriere.it una informazione totalmente gratuita a un milione e mezzo di lettori on line. Nel 2009, poi, la situazione sarebbe ulteriormente peggiorata. Concordiamo: sono dati che non possono non preoccupare, nonostante i buoni segnali, a dispetto dei tempi non propizi, di aumenti delle vendite del Corriere. Dati che hanno costretto anche la redazione, con il buonsenso e lo spirito di sacrificio sempre dimostrati già in passato, a farsi carico di tagli dolorosi alle retribuzioni e ai posti di lavoro.

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