Soria torna a casa in furgone

Via Repubblica.it «È dura, Pietro. È dura». Poche parole sussurrate al custode. Sono le prime che Giuliano Soria pronuncia nell´androne della ritrovata casa di via Montebello. Una casa lasciata in fretta e furia tre mesi fa, quando fu arrestato dalla guardia di finanza. Tornarci, ieri, fa effetto. Il palazzo è sempre lo stesso, con il … Leggi tutto

Pensionato Soria

Angelo Soria, fratello di Giuliano, ex presidente del Grinzane Cavour, non ha risposto alle domande del Gip dopo l’arresto nell’inchiesta della Guardia di Finanza sui conti dell’Associazione. Soria, inquisito per peculato per i fondi erogati quando dirigeva il settore comunicazione istituzionale della Giunta regionale, ha  firmato la richiesta di pensionamento davanti al giudice nell’aula del … Leggi tutto

Affidare i new media a un indagato ora arrestato

La Regione Piemonte aveva spostato l’arrestato Agnelo Soria al settore New Media per limitarne i danni potenziali La Regione ha sospeso dalle sue funzioni Angelo Soria. Il provvedimento ha effetto immediato ma secondo il centrodestra – e pure per esponenti del Pd come l’onorevole Stefano Esposito – è tardivo. Soria, infatti, era rientrato in servizio … Leggi tutto

Macchine da soldi

Via Lastampa.it

Il silenzio davanti al magistrato. La mancanza di elementi difensivi da valutare. Il ritorno al lavoro in un posto di responsabilità in Regione, con la possibilità di inquinare prove e commettere altri reati. E una «gita» notturna nell’alloggio collegato alle attività sotto inchiesta e appena perquisito dalla Finanza. Per questo è finito in carcere Angelo Soria, dirigente regionale piemontese fratello di Giuliano, patron del Premio Grinzane Cavour. Il mandato di custodia cautelare firmato dal gip Silvia Salvadori si riferisce a nove «determinazioni dirigenziali» firmate da Angelo a vantaggio dell’Associazione Civiltà Territori Letterari (Actl) e due finite a riempire le casse dell’Associazione Studi Iberici (Asi). In tutto, 400 mila euro. Pagati dalla Regione tra gennaio 2006 e ottobre 2008. Le associazioni avevano due presidenti (Luigi Morelli per l’Actl e Giuseppe Bellini per l’Asi), che hanno solo visto passare quei soldi. Il beneficiario era Giuliano Soria. D’accordo con il fratello. «Lui sapeva» ha ammesso il patron del Grinzane. Per questo i fratelli sono sotto inchiesta per peculato.

Una vecchia intervista di Soria

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Arrestato anche Angelo Soria

Una nuova perla della culturopoli sabauda Angelo Soria, fratello dell’ex patron del Premio Grinzane Cavour, Giuliano, è stato arrestato ieri sera dalla Guardia di Finanza su ordine della Procura di Torino. Ex responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Piemonte e trasferito ad un altro incarico dopo l’apertura dell’inchiesta della Procura di Torino, è accusato di … Leggi tutto

Tutti a casa

Via Repubblica

Licenziati e senza l´ultimo stipendio. Quello che più temevano i lavoratori del premio Grinzane Cavour si è avverato. Lunedì il liquidatore dell´associazione, il commercialista Enrico Stasi, ha convocato negli uffici di via Montebello le 13 persone che da anni lavoravano lì – 5 assunti a tempo indeterminato, 8 contratti a progetto – e ha annunciato che il loro incarico era sospeso con effetto immediato. E ha aggiunto che nelle casse del Grinzane non c´erano i soldi né per pagare i loro stipendi di marzo, né per i Tfr, che per qualcuno, che negli uffici di via Montebello lavora da 18 anni, sono consistenti.

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Casa Soria

Le foto dei video che hanno fatto partire la culturopoli sabauda ricordano come previsto la commedia italiana più classica piuttosto che le dignità dei premi letterari

Anche se le ulteriori notizie dicono chela situazione si sta inscurendo politicamente sempre di più

La Regione non poteva sapere che Soria si fosse rivolto ad Unicredit per il trasferimento di credito. Il presidente del Grinzane ha presentato le delibere firmate dagli uffici regionali e ha ottenuto la somma richiesta. Come poteva la Regione essere al corrente di questa operazione, se né Unicredit, né lo stesso Soria hanno informato gli uffici dell´operazione? Questa la scarna replica della Regione sulle ultime rivelazioni del caso Soria, la scoperta di un nuovo buco nei conti del Grinzane, 650 mila euro, l´importo esatto della convenzione annuale stipulata a partire dal 2006.

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La Torino da imbucarsi

Massimo Numa su Lastampa.it Gli inquirenti hanno sequestrato, nell’agenzia di viaggio di Santa Rita, i borderò delle trasferte mondiali e locali; dal data-base dell’amministrazione sono stati estratti rendiconti e fatture di alberghi e di un prestigioso auto-noleggio di Torino per ricostruire anche questo aspetto. I regali e i «piaceri» personali di Soria a questa piccola … Leggi tutto

La solita vecchia, insopportabile e ipocrita Torino

Bruno Babando su La stampa

Non sono amico di Giuliano Soria. Anzi, allorché nel 2007, in uno dei miei libri semiclandestini (almeno per l’establishment), descrissi l’opacità del sistema che governava il Grinzane Cavour, il caudillo del Monferrato in una telefonata mi sommerse di improperi e minacciò fuoco e fiamme (leggi carte bollate e querele).
Tutto si risolse con la cancellazione della presentazione di Torino, provincia di Milano (così s’intitola il sapido pamphlet) per “sopraggiunta indisponibilità dei relatori”, alcuni dei quali, oggi, sono in prima fila a stracciarsi le vesti, indignati e scandalizzati. Per quanto riguarda l’appuntamento in tribunale, sono ancora qui che aspetto. Non amico, quindi, e neppure garantista tout court.

Giacché ritengo che chiunque rivesta un ruolo pubblico, o vi aspiri, non possa essere neppure sfiorato dal semplice sospetto di un comportamento illecito, come la proverbiale moglie di Cesare.
Eppure, fatta questa premessa, chiedo a gran voce la scarcerazione di Soria. Non entro nel merito delle imputazioni che gli vengono contestate: spetta alla magistratura accertare se e come egli abbia realmente compiuto malversazioni e sottoposto ad angherie i suoi collaboratori. Mi limito a considerare perlomeno risibile che un giovanottone di quasi trent’anni, mauriziano o villico che sia, abbia anche solo per un attimo rischiato di mettere a repentaglio la propria supposta verginità a causa delle attenzioni morbose di un attempato professore che, nottetempo, si infilava tra le lenzuola del suo lettino. Né, francamente, mi convincono le ricostruzioni di una serqua di dipendenti vessati senza che ciò abbia mai provocato la loro benché minima reazione.

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