Soria sarà processato

Via Repubblica.it Rinvio a giudizio per Giuliano Soria, il patron del Premio Grinzane finito nei guai per uno scandalo legato al concorso letterario internazionale. Il gip Edmondo ha deciso per il processo dove, il 23 marzo prossimo, compariranno Soria, il fratello Angelo (ex funzionario della Regione) e lo chef Libralon, direttore della scuola di cucina … Leggi tutto

Soria: un buco da 11 milioni di euro

Via Lastampa.it

Undici milioni di deficit e 400 creditori. Ecco il conto finale per Giuliano Soria. A un giorno dal ritorno in aula – l’udienza è fissata per domattina, davanti al gup Edmondo Pio – si addensano, puntuali come un orologio, altre fosche nubi sul capo del professor Grinzane. Nuovi guai non solo sul fronte penale, ma anche su quello civile. E’ stato depositato ieri dal commissario liquidatore, il commercialista Enrico Stasi, lo stato passivo dell’Associazione che fu di Soria. Un lungo elenco di nomi, tra banche, ex dipendenti, società varie, che attendono da tempo da Soria soldi mai arrivati. Il sistema funzionava anche così. Compro, poi pagherò.

Ora, però, il conteggio parla chiaro. E mentre il professore destinava i fondi pubblici a fini in molti casi personali (anche con fatture false), dall’altro lato s’ingrossava sempre più la lista dei debiti. Piccoli e grandi. Che quasi sicuramente, visto il loro ammontare, rischiano di non venire soddisfatti. Prima di tutto, ci sono le banche. San Paolo, Crt, e varie altre casse di risparmio della provincia Granda o del Cuneese, che nelle richieste di risarcimento la fanno da padrone. Soria aveva con loro conti aperti con finalità di garanzia. Poi vengono l’Inps e i dipendenti. Quelli che, all’indomani dell’esplosione dello scandalo, hanno intentato nei confronti del professore cause di lavoro. Molti di loro infatti operavano con contratti a progetto.

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Soria propone di vendere casa a Parigi

Via Repubblica.it

Come previsto, non era in aula ieri mattina Giuliano Soria, l´ex patron del premio Grinzane Cavour, all´apertura del processo contro di lui. Così come non era presente suo fratello Angelo, e nessuno degli altri imputati del clamoroso scandalo scoperto un anno fa dai pm Stefano De Montis, Valerio Longi e Gabriella Viglione. Davanti al giudice per l´udienza preliminare Edmondo Pio è comparso invece il maggiordomo Nitish, il giovane delle Mauritius che, con una denuncia per maltrattamenti e morbose attenzione sessuali ricevute da parte del professor Soria, aveva dato il via alle indagini. Il ragazzo, assistito dall´avvocato Gianluca Vitale, si è costituito parte civile così come altri due ex dipendenti: la segretaria Laura Giudici e Saidmerache, assunto in nero alle dipendenze del professore. Oltre a loro tre, ieri hanno chiesto di entrare nel processo, come parti civili, anche la Regione Piemonte (assistita dall´avvocato Alberto Mittone), il comune di Costigliole dove aveva sede l´associazione (avvocato Marco Venturino). Il Premio Grinzane Cavour (con Fulvio Gianaria) si è riservato di costituirsi in seguito. Tutte le richieste sono state accolte.

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Parte il processo Grinzane

Via Repubblica Torino

Lo scandalo del Premio Grinzane Cavour approda in aula: al via la prima udienza preliminare dell’inchiesta che aveva portato all’arresto del patron del premio letterario, Giuliano Soria, e di suo fratello Angelo davanti al giudice Edmondo Pio. Ma il grande protagonista dell’inchiesta non si è presentato: assistito dall’avvocato Luca Gastini, il professore non dovrebbe presentarsi in aula, e non sceglierà di essere giudicato con rito abbreviato. La strada che la difesa ha intenzione di percorrere è infatti quella del patteggiamento, (che comporta comunque uno sconto di pena), ma occorre il consenso e un accordo con la procura – rappresentata in aula dai pm Stefano Demonris, Valerio Longi e Gabriella Viglione – la quale secondo indiscrezioni non vorrebbe scendere sotto i quattro anni di carcere.

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Soria cerca di esportarsi il Grinzane

Mentre sembra ripartire qualcosa del Grinzane, Soria cerca di mantenersi i marchi all’estero

Nuova sede, intanto. E un ricco cartellone culturale (musica, arte, letteratura), chiamato «Cambi di stagione», per una fondazione che, nel suo comitato direttivo, annovera il critico e poeta Giorgio Bàrberi Squarotti, che a Monforte è di casa. E poi la scommessa del Grinzane, il premio da mettere a punto per l´anno prossimo, la collaborazione con il Parco culturale «Piemonte Paesaggio Umano» e pertanto con il Salone torinese del Libro, grande sponsor della signora nella vicenda dell´asta per il Grinzane Cavour.

Ma un´ombra, l´ombra del passato che rinviene, potrebbe aleggiare sul nuovo che avanza. È quella di Soria in persona; del Professore, in sostanza. In attesa di essere rinviato a giudizio, adesso sarebbe disposto a collaborare con il dottor Stasi e a ricostruire i complessi meccanismi attraverso cui i finanziamenti pubblici per il premio finivano verso altri lidi, assai privati. Qualche mossa preliminare, tramite il suo avvocato, l´ha già fatta. E sembrerebbe persino disposto a cedere alla liquidazione i famosi marchi del suo premificio, per i quali c´è un´opzione, da 30 mila euro, della Bottari Lattes.

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Svuotate le cantine del Grinzane

Via repubblica.it

Non sarà l’audace colpo dei soliti ignoti. Ma è comunque un bel colpo anche quello che “ignoti”, non si sa se “soliti” o meno, hanno messo a segno venerdì sera nelle cantine dell’ex premio Grinzane Cavour, all’interno del palazzo torinese di via Montebello 21, già regno e dimora (ancora) di Giuliano Soria. Il bottino consiste in un numero imprecisato di bottiglie di vino, dal Barolo al Barbaresco, dal Dolcetto al Barbera, tutte di pregio, trafugate dai misteriosi ladri entrati, a quanto pare, da un lucernario che dà sulla strada.

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Soria: 5000 euro al mese per le piccole spese

Via Repubblica

Le spese quotidiane. Nella contabilità delle false fatturazioni tra il “Grinzane” e le società intestate al coimputato Carmelo Pezzino (“Territori del frè”, “Com’media”), compaiono decine e decine di pagamenti di 7200 euro l´uno. Secondo Pezzino, si tratta di un calcolo preciso tenuto conto dell´Iva, per assicurare a Soria ogni mese 5mila euro per le spese personali. Pezzino è esplicito: “Tutte le fatture da 7200 euro venivano emesse per le prestazioni di consulenza che ho indicato, poi di fatto io il pagamento lo restituivo in contanti a Soria, detratta l´Iva”.

I pm non hanno dubbi: “Avviene ogni mese, dal 2004. Hanno tutto l´aspetto di un vero e proprio stipendio”. Soria dà invece la sua versione: “C’era una piccola cassa per le mie spese personali, una sorta di “cassa del presidente”. Per le spese di casa, invece c´era un´altra cassa diversa”. Ma quali erano queste spese? L´imputato risponde così: “Il cibo e i vestiti… quei pochi che mi compro…”. Il patrimonio personale. “Da che cosa è rappresentato il suo patrimonio immobiliare?”, incalzano i pm. Soria fa l´elenco: “C´è l´alloggio di Torino, quello di Ospedaletti, quello di Parigi e queste soffitte in via Gaudenzio Ferrari e in via Riberi… E casa mia a Costigliole d´Asti. A Parigi è in pieno centro, 78 metri quadrati nei paraggi di Notre-Dame. L´ho pagato 600mila euro e ho fatto un mutuo di 300-400mila euro che ho pagato in 10 anni”.

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Le confessioni di Giuliano S.

Dai verbali delle confessioni di Giuliano Soria (via Repubblica)

«Ero arrivato a un livello di tensione insostenibile, probabilmente avrei dovuto recedere da alcune delle mie attività prima di arrivare a quel punto». È il 16 marzo 2009 e, per la prima volta, Giuliano Soria compare alle 9.38 del mattino davanti al gip, Silvia Salvadori, che ha autorizzato la sua cattura chiesta dai pubblici ministeri. È il cosiddetto «interrogatorio di garanzia». Spesso, in quell´occasione, gli imputati si avvalgono della facoltà di non rispondere. Non è così per l´ex patron del Grinzane che, invece, accetta le domande del giudice.

Dice ancora poco, si rifiuta di confermare qualsiasi versione del maggiordomo che lo accusa di molestie sessuali («Ho detto le frasi che mi vengono contestate, ma aggiungo che gran parte delle volte erano dette in tono scherzoso»), non accenna ancora ad ammettere nulla sui soldi pubblici sottratti per comprarsi un alloggio e per farne ristrutturare arredare altri due, ma comincia a rivelare lo scenario sconvolgente nel quale sono piombati lui e la sua «creatura».

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Caso Grinzane: 19 milioni di euro senza controllo

Alberto Gaino su Lastampa.it

Com’è che Giuliano Soria potè ricevere 19 milioni e 361.215,45 euro di contributi pubblici in soli quattro anni e sette mesi, da metà 2004 al 31 gennaio scorso, per non parlare di quanto ebbe in precedenza? In un anno di indagini e di scandalo si è assai detto e scritto del «sistema Soria»: sapeva calamitare risorse pubbliche ministeriali e locali sulla sua girandola di meeting, dai premi ai Nobel, circondato dalla propria corte, alle cene pantagrueliche offerte a tanta bella gente.

Come quella volta, era il 2007, che andò a New York in scelta e numerosa compagnia fondamentalmente per consegnare il Grinzane a Philip Roth che non aveva voluto «scendere» a Torino. Grandi meriti. In Langa ha portato Sepulveda a conoscere funghi e Barolo, aromi e nebbie. Con la Bosè pigiava l’uva. Gli bastava inventare nuove idee letterarie in ogni angolo del mondo e gli veniva dato. Poi stornava e dirottava su altro, anche sul proprio patrimonio, aiutato in quest’opera di furbizia contadina dal fratello dirigente della Regione Piemonte. La Procura di Torino contesta loro 4 milioni e mezzo di malversazione. Fondi pubblici. Gli sprechi non sono entrati nell’inchiesta.

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Chiusa l’indagine per il Grinzane

Via Lastampa.it

Quattro milioni e mezzo – per l’esattezza 4.413.540,1 euro – il conto che la procura presenta a Soria & Soria, i fratelloni caduti dalle stelle alle stalle. Quelli che ai tempi spensierati del Grinzane pigiavano l’uva con attori e letterati di fama per celebrare l’epicureismo in salsa. Giuliano, il patron del Premio, ha la parte del principe delle distrazioni, malversazioni e truffe (aggravate) ad enti pubblici (Regione e ministeri). Oltre 4 i milioni contestati solo a lui per aver dirottato fondi pubblici su attività diverse da quelle finanziate. O, peggio, sugli arredi delle sue abitazioni private di Torino e Parigi. O ancora peggio, servitigli per acquistare come proprietà personale l’appartamento più ampio (500 metri quadri) del palazzo di via Montebello 21 attingendo (800 mila euro) dai finanziamenti per trovare casa non a lui ma al Grinzane. Un gioco delle tre carte, neanche complicato, scoperto e crollato addosso a Soria I, con tutto il castello di seduzioni intellettuali tenacemente costruito in tanti anni, quando un suo collaboratore domestico l’ha denunciato per molestie sessuali.

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Il caos del post Grinzane continua

Lattes passa alle vie legali A sorpresa la Fondazione Lattes fa un passo indietro. Non vuole più sentirne parlare di aste e non parteciperà alla prossima gara che si dovrà tenere entro il 23 gennaio per l’assegnazione del Premio Grinzane. Così come ha disposto lunedì il Presidente della Sezione Fallimentare del Tribunale di Torino, il … Leggi tutto