Obituary: Igor Man

E’ morto Igor Man, che amava chiamarsi il vecchio cronista; era uno dei più grandi e straordinari uomini e giornalisti italiani. Personaggio che trasudava signorilità e cultura in ogni cosa ha fatto parte di una classe di giornalisti che oramai è difficile ritrovare, in un settore in cui si vive di futilità e PR, più … Leggi tutto

Gli studenti del master in giornalismo scrivono a La Stampa

Gent.mo Direttore, Le scriviamo in merito al servizio comparso il 3/12/09 su La Stampa a pag.74 a firma del giornalista Raphael Zanotti.Non entriamo nel merito della sentenza del Tar che verrà impugnata nelle sedi opportune. Non ci riconosciamo, tuttavia, in alcun modo nella forma e nella sostanza del servizio in questione. Nello specifico, negli articoli … Leggi tutto

Obituary: Aurelio Benigno

E’ morto un bravo giornalista, e un uomo con la schiena dritta. Scrive L.B.

Recentemente aveva scritto «Amauri Carvalho De Oliveira. Dal Brasile alla Juve per coronare un sogno», collaborava con il Corriere dello Sport e Stadio Goal. Aveva lavorato per anni per Stampasera e poi per La Stampa, verso cui aveva, infine, avviato una vertenza legale al fine di ottenere un riconoscimento contrattuale, che la magistratura in primo e secondo grado gli ha negato. Le sentenze dei giudici della Sezione Lavoro avevano respinto le istanze presentate dall’avvocato del giornalista inquadrando il rapporto di lavoro nella natura «free-lance» della collaborazione. Benigno non si era rassegnato, e, a volte, sperava ancora, in Cassazione, di ottenere giustizia.

Leggi tutto

L’ipocrisia infinita

Barbara Spinelli su Lastampa.it Il governo in realtà sostiene ben altro: la sua lotta alla mafia sarebbe dura; secondo alcuni, è sotto pressione proprio per questo. Nell’agosto scorso Berlusconi ha affermato di voler «passare alla storia come il presidente del Consiglio che ha sconfitto la mafia». Né mancano dati promettenti: la legge del carcere duro … Leggi tutto

Anche La Stampa lancia la sua applicazione per Iphone

Anche La Stampa.it ha presentato la sua applicazione gratuita per iPhone. Con La Stampa per Iphone, si potranno leggere le news in primo piano e gli approfondimenti organizzati in sezioni. Si possono ascoltare le audio news del giornale, condividere le notizie su Facebook, sfogliare le fotogallery e le videonews. E’ anche possibile ricevere una notifica … Leggi tutto

Il vizietto della consulenza pubblica facile

Via Lastampa.it

A spasso per il Piemonte ci sono 381 consulenti che hanno ricevuto un incarico, lautamente remunerato da un ente pubblico, violando la legge. A sostenerlo è la sezione regionale di controllo della Corte dei conti del Piemonte che, in una certosina e puntigliosa indagine, ha analizzato gli incarichi esterni affidati da Regione, Province, Comuni, Asl e ospedali di tutto il 2008. Una torta che vale, da sola, 50 milioni di euro. In teoria dovevano essere molti meno. Una serie di provvedimenti governativi imponevano un taglio drastico delle consulenze. Ma gli enti pubblici si sono lasciati prendere la mano e, nel giro di un anno, dal 2007 sono aumentate del 60 per cento.

La fantasia con la quale le pubbliche amministrazioni hanno violato le norme sulle consulenze è fervida. Il Comune di Torino, per esempio, ha previsto per regolamento che le consulenze sotto i 20 mila euro dovessero essere affidate senza una gara pubblica. Regolamento ovviamente contestato dalla Corte dei conti. C’è poi chi non guarda nemmeno se al suo interno ci sono le professionalità a cui potrebbero essere affidati gli incarichi dati all’esterno, cosa che gioverebbe non poco alle casse pubbliche. Alcune consulenze sono state affidate in modo reiterato alle stesse persone, anche per anni. In alcuni casi non è stato nemmeno previsto un termine di scadenza. In altri le persone scelte non avevano le competenze per ricoprire quegli incarichi (mancava loro la laurea prevista obbligatoriamente) e in altri ancora gli incarichi erano talmente generici da non permettere neppure di capire se fossero assolutamente necessari oppure no.

Leggi tutto

La Stampa stile La Repubblica

Via Dagospia Rivoluzione alla Stampa. Marione l’Africano vuole rifare il lifting al suo giornale. Il quotidiano piemontese assomiglierà sempre più alla ‘casa madre’ di Calabresi ovvero a Repubblica con la trasformazione di cronache, spettacoli e cultura in paginate R2, R3 e così via. Nei salotti che contano a Torino la domanda che circola è: lo … Leggi tutto

Via Marenco 32

Non bastava Visto si stampa, ora si è scoperta pure Via Marenco 32 Leggere La Stampa in maniera non passiva

Visto si Stampa

Il mitico Pazzo per Repubblica ha generato emulazioni: è partito Visto si Stampa Stavolta, però, l’oggetto dell’analisi sarà LA STAMPA di Torino, che è da anni la mia principale fonte d’informazione per quello che riguarda la carta stampata. La Stampa non ha nulla da invidiare ai colleghi di Repubblica: è il quarto giornale più venduto … Leggi tutto

Si dimette il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte; aggiornamento non si è dimesso

Il resoconto puntuale degli eventi da FasiPress UPDATE sempre AGI: Il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Sergio Miravalle, ha reso noto, con un comunicato, di non aver mai presentato formali dimissioni dalla carica e con lui il tesoriere Gianfranco Quaglia. “A seguito delle dimissioni della collega Banfo dalla carica di consigliere segretario – spiega … Leggi tutto

Fiat tratta per la cessione del palazzo de La Stampa

Via il Giornale

Torino L’idea è di vendere, anzi: di buttare giù il palazzo per farne tanti appartamenti. Costa troppo al gruppo Fiat il palazzo di via Marenco dove hanno sede La Stampa e la concessionaria di pubblicità Publikompass, un gigantesco cubo di vetro con vista collinare che succhia 3,5 milioni all’anno solo di manutenzione. In un periodo di vacche magre è decisamente troppo. Troppo soprattutto per le tasche di chi ha imparato, da Sergio Marchionne in poi, a non buttare il denaro della finestra. E mai definizione fu più azzeccata.

Di piani con finestre in via Marenco ce ne sono tre, ma molte fanno soltanto da separé tra il cielo e il nulla. Dentro non c’è niente. E mezzo palazzo vuoto, è troppo. Dunque la parola d’ordine è vendere. Vendere per monetizzare il valore dell’immobile che fu costruito negli anni ’60 dal pioniere dell’architettura industriale Vittorio Bonadé Bottino. Ma vendere in questo caso significa anche ridimensionare i costi del quotidiano la cui sede verrebbe trasferita in via Giordano Bruno. Dove costa meno. Ma prima di catapultarsi in operazioni senza rete, l’azienda ha mandato in avanscoperta, a palazzo civico, alcuni emissari per sondare il terreno.

Leggi tutto