Porci al lavoro in redazione

Tutto da leggere Il Porco al Lavoro un blog sull’esperienza di Olga, giornalista professionista freelance che racconta la storia di una violenza sul lavoro fatto di ricatti sessuali e mobbing. Quindi tutti sono amici di tutti. Eccolo il bel mondo del giornalismo italico. D’altra parte questa non è una novità. Già durante il master certe … Leggi tutto

Cause e obiettivi del mobbing

L’obiettivo del mobbing lavorativo è di ottenere l’abbandono del lavoro senza ricorrere al licenziamento per ritorsione per comportamenti non condivisi: denuncia ai superiori o all’esterno di irregolarità sul posto di lavoro, per il rifiuto della vittima di sottostare a proposte sessuali o operazioni contrarie a divieti deontologici o legali. Nel concreto il mobbing sul lavoro … Leggi tutto

Mobbing: storia di una donna che non si arrende

Un libro istruttivo Il mobbing, in quanto forma di violenza psicologica, è un fenomeno sociale dal quale nessuno è immune. La protagonista della vicenda è una dirigente che, improvvisamente, e apparentemente per futili motivi, diventa bersaglio dei vertici della struttura nella quale lavora. È una cronaca carica di emozioni, intensa, che narra dei continui trasferimenti, … Leggi tutto

Introduzione al mobbing

Il termine mobbing nasce dai lavori del famoso etologo Konrad Lorentz per descrivere il comportamento di animali contro altri animali della stessa specie che tende ad emarginali portandoli anche alla morte. Parliamo poi di mobbing verticale da parte dei superiori o orizzontale da parte dei colleghi.
Il mobbing è sempre più diffuso in questo periodo di crisi percheè si cerca di tagliare costi facendo fuori non i meno preparati, ma quelli che vengono scelti come vittime sacrificali da piccoli e incompetenti gerarchi che vedono nella loro paranoia in queste azioni la sublimazione del loro supposto potere aziendale
Il mobbing è una operazione che oramai viene gestita da cinici specialisti che cercano di lavorare nella maniera più subdola aggredendo psicologicamente la vittima del mobbing in momenti successivi evitando per quanto possibile di venire allo scoperto o di essere scoperti o denunciati ma agendo con cura nel silenzio.
Il mobbing purtroppo diventa fenomeno diffuso dove è bassa la sindacalizzazione o dove ancor peggio i sindacati sono infilitrati e compromessi da soggetti facilmente corruttibili.
Le prime mosse della strategia di mobbing sono spesso soft: strani spostamenti aziendali, normalmente celati da piccole promozioni pro forma o per la gestione di nuovi e imporbabili progetti. Lo spostamento in azienda è finalizzato anzitutto al distacco e all’emarginazione rispetto al gruppo di lavoro precedente, spesso quello che era stato guidato.

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Una buona ragione per non bere neppure una goccia di Red Bull

Via Corriere.it

«Buongiorno dottoressa. Il direttore generale la aspetta nel suo ufficio». La voce della segretaria lasciava intuire un certo distacco. Strano. Torni dalla maternità, di solito i colleghi ti accolgono con un sorriso e mille domande. Come va la piccola? Piange? Come ti sei organizzata a casa? Stefania Boleso, 39 anni, marketing manager di Red Bull Italia (multinazionale austriaca presente in oltre 180 Paesi, ndr) non ha voluto ascoltare quel brivido di disagio. Come uno sportivo che si è preparato al meglio, dopo dieci mesi di maternità era stanca di immaginare la gara imminente. Baby sitter assunta a tempo pieno, marito pronto a dare una mano nelle emergenze: meglio scendere in campo e giocare. E allora via, dal capo. «Buongiorno Stefania. Scusa ma… Per motivi di costi la tua posizione non è più prevista». Tradotto: devi andartene. Con le buone o con le cattive. «Non dimenticherò mai quell’attimo — racconta adesso Stefania Boleso —. Erano le dieci del mattino del 30 settembre scorso. E’ stato come essere lasciata dal primo amore».

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Caso Pandev: il mobbing sancito anche nel calcio

Via Reuters L’attaccante macedone della Lazio Goran Pandev può lasciare la squadra capitolina con effetto immediato dopo che il collegio arbitrale della Lega Calcio ha accolto il ricorso dei legali del giocatore e risolto il suo contratto. Lo ha confermato l’avvocato del macedone. Il 26enne attaccante della Lazio non ha disputato nessuna partita dell’attuale campionato … Leggi tutto

Un’analisi dei suicidi a France Telecom

Via Personal Coaching

L’ondata di suicidi e tentati suicidi che sta affliggendo France Telecom e con essa la pragmaticamente coesa società francese non dà segno di interrompersi nonostante la fuoriuscita del vicepresidente tagliatore di teste e l’accordo sindacale.

La questione stupisce molti perché alle mentalità sbrigative dei manager viene fatto di pensare che, cancellata la causa, la malattia dovrebbe passare da sola.

La spiegazione della questione è duplice:
1. la causa non solo non è stata cancellata, ma neppure compresa
2. le ferite della cultura d’impresa richiedono molto tempo per crearsi, ma ancor più per rimarginarsi

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France Telecom: suicidio numero 25

Via Repubblica.it La sospensione dei licenziamenti alla France Telecom e le dimissioni del vice presidente non hanno evitato che si sucidasse un ingegnere della compagnia telefonica. E’ il venticinquesimo negli ultimi 18 mesi. Una catena di morte iniziata dopo l’annunciato piano di ristrutturazione e tagli che ha ridotto drasticamente il personale. L’ultima vittima a fine … Leggi tutto

Il mobbing che genera suicidi

Via Repubblica.it

Oltre un centinaio di dipendenti della France Telecom di Besancon, Francia, hanno manifestato questo pomeriggio, dopo il suicidio di un loro collega, il 20esimo caso in 18 mesi. I sindacati attribuiscono la colpa alla ristrutturazione in corso e alla cattiva gestione del personale del gruppo francese di telecomunicazioni. La direzione aziendale assicura: “Facciamo tutto il possibile per sostenere i dipendenti”.

I sindacati denunciano da diversi anni l’atmosfera di stress a France Telecom, gruppo francese, che dà lavoro a 187mila persone, e le “pressioni” sul personale da quando è stato privatizzato nel 2004, ma soprattutto dall’annuncio del piano di ristrutturazione che si è tradotto in 22mila “dimissioni volontarie” tra il 2006 e il 2008.

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Il mobbing nasce dagli studi sugli uccelli

Secondo Wikipedia

Il termine mobbing è stato coniato agli inizi degli anni settanta dall’etologo Konrad Lorenz per descrivere un particolare comportamento di alcune specie animali che circondano in gruppo un proprio simile e lo assalgono rumorosamente per allontanarlo dal branco. In etologia, particolarmente in ornitologia, mobbing indica anche il comportamento di gruppi di uccelli di piccola taglia nell’atto di respingere un rapace loro predatore.

Mobbing è un gerundio sostantivato inglese derivato da “mob” (coniato nel 1688 secondo il dizionario Merriam-Webster), dall’espressione latina “mobile vulgus”, che significa “gentaglia (mobile)”, cioè “una folla grande e disordinata”, soprattutto “dedita al vandalismo e alle sommosse”. Da qui il significato assunse presso le classi sociali più elevate anche una connotazione spregiativa, per cui “mob” era, anche in assenza di azioni violente, equivalente pressapoco all’italiano “plebaglia”.

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