La legge truffa sul finanziamento pubblico ai partiti del governo Letta

Peter Gomez Via il Fatto Quotidiano

Puntuale come le tasse è arrivato il primo grande imbroglio del governo Letta. I finanziamenti pubblici ai partiti non saranno aboliti. A partire dal 2017, se mai il disegno di legge presentato dall’esecutivo sarà approvato, le forze politiche incasseranno il 2 per mille delle dichiarazioni dei redditi degli italiani. Ma attenzione: il contributo sarà solo apparentemente volontario. Con una trovata bizantina, presa pari pari dalle norme che regolano l’8 per mille alla chiesa, è infatti stato stabilito che chi non dichiarerà esplicitamente di voler destinare il suo 2 per mille all’erario finirà per foraggiare lo stesso le organizzazioni rappresentate in parlamento.

Sull’esatto ammontare della nuova rapina i pareri divergono. Secondo molti osservatori alla fine il giochetto potrebbe persino permettere ai partiti di incassare il doppio di oggi. Il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello assicura che ci sarà un tetto di 61 milioni di euro. La discussione è interessante, ma in ogni caso non coglie il punto.

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In nome del popolo sovrano: il finanziamento pubblico dei partiti

Nel 1993 con un risultato schiacciante il popolo italiano votò contro il finanziamento pubblico dei partiti Nel 2012 dopo la solita serie di scandali sui conti dei partiti italiani ABC (Alfano, Bersani e Casini) hanno sostenuto che: ” Cancellare del tutto i finanziamenti pubblici destinati ai partiti, gia’ drasticamente tagliati dalle manovre finanziarie del 2010-2011, … Leggi tutto