La semplificazione amministrativa di Google

Google ha deciso di fare un po’ di ordine fra policy e disclaimer di una sessantina di servizi Stiamo eliminando oltre 60 diverse norme sulla privacy in tutti i servizi Google per sostituirle con una normativa unica, più breve e di più facile comprensione. Le nuove norme riguardano più prodotti e funzioni, poiché è nostro … Leggi tutto

Omissis per modo di dire

Via Webmasterpoint Un imprenditore del settore finanziario si era accorto che non appena veniva digitato il suo cognome (e anche nome e cognome) sul motore di ricerca di Google, il servizio “suggest search” includeva nei suggerimenti anche i termini “truffa” o “truffatore”. Per questo motivo, l’imprenditore aveva chiesto al Tribunale di ordinare a Google la … Leggi tutto

Youporn ti spia

Via gomastermedia Una class-action è stata depositata contro Mainstream Media International, la società che sta dietro YouPorn e il suo spin-off, per l’accusa di aver usato una falla in Javascript spiando coì gli utenti. Dal sito sarebbe possibile vedere quali altri siti porno sono stati visualizzati dall’utente. In teoria, queste informazioni potrebbero essere utilizzate da … Leggi tutto

I numeri del Black Market

Black Market 1Symantec ha presentato i numeri del Black Market, quello che possiamo anche chiamare l’underground economy. Nel Black Market è possibile trovare i dati estesi e personali di carte di credito, passaporti, accessi a conti correnti, proprietà intellettuali, brevetti industriali, informazioni aziendali e personali, il cui furto può comportare seri danni economici, organizzativi e legali .

  • Il volume d’affari del Black Market si aggira intorno ai 210 milioni di euro.
  • Il valore delle informazioni digitali rubate nel 2009 è stato di 1 trilione di dollari.
  • Il costo medio sostenuto da un’organizzazione compromessa è all’incirca di 5 milioni di euro.
  • 23 milioni di euro è il costo massimo ad oggi sostenuto da una azienda colpita da un attacco informatico.
  • 147 euro è il costo medio per identità compromessa sostenuto da un’azienda.
  • Il malware è cresciuto del 71% rispetto al 2008.
  • Oltre il 50% delle minacce è stata rilevata nel 2009.
  • Il 78% dei malware ha funzionalità di esportazione di dati.

Qualche informazione in più

La Postale ci controlla su Facebook

Via L’Espresso UPDATE: la postale smentisce via Webnews Negli Stati Uniti, tra mille polemiche, è allo studio un disegno di legge che, se sarà approvato dal Congresso, permetterà alle agenzie investigative federali di irrompere senza mandato nelle piattaforme tecnologiche tipo Facebook e acquisire tutti i loro dati riservati. In Italia, senza clamore, lo hanno già … Leggi tutto

Le applicazioni farlocche di Facebook

Via NJT Many of the most popular applications, or “apps,” on the social-networking site Facebook Inc. have been transmitting identifying information—in effect, providing access to people’s names and, in some cases, their friends’ names—to dozens of advertising and Internet tracking companies, a Wall Street Journal investigation has found. The issue affects tens of millions of … Leggi tutto

Geolocalizzazione, non grazie

Via NYT Internet companies have appropriated the real estate business’s mantra — it’s all about location, location, location. … Big companies and start-ups alike — including Google, Foursquare, Gowalla, Shopkick and most recently Facebook — offer services that let people report their physical location online, so they can connect with friends or receive coupons. Venture … Leggi tutto

La mela contolla il tuo Iphone

Via Pino Bruno Perseverare è diabolico, ma Apple insiste e gioca al Grande Fratello orwelliano. Lo U.S. Copyright Office, cioè l’agenzia federale statunitense che sovrintende al diritto d’autore, e la Library of Congress, la più grande biblioteca pubblica del mondo dicono che la pratica del jailbreak non è illegale? Chi se ne frega, sembra rispondere … Leggi tutto

Il grande fratello Google

Via Repubblica.it

Ecco il Grande fratello Google  Ci scheda per la pubblicità Google ci spia. Traccia e registra i nostri movimenti sulla rete. Vede quello che cerchiamo, vede quello che leggiamo o guardiamo. Sa dove siamo. Conosce i nostri interessi, anche quelli che vogliamo tenere nascosti. Controlla il contenuto e i destinatari delle nostre email. Pochi lo sanno, qualcuno lo sospetta, quasi tutti lo ignorano, ma è proprio così. Ci spia. E poi ci scheda, conservando la mole di informazioni che ci riguardano in un database per un anno e mezzo. Otto italiani su dieci che usano Internet sono finiti nei database di Google. Più riesce a conoscerci, più specifica, corrispondente ai nostri gusti e quindi efficace sarà la pubblicità che ci farà trovare sui siti che visitiamo. Per i cervelloni del marketing è semplicemente behavioral advertising, pubblicità personalizzata. I difensori della privacy, invece, usano un termine più sinistro: profiling. Profilazione degli utenti. Ormai lo fanno quasi tutti i più grossi operatori del web. Ma nessuno in maniera capillare quanto il gigante di Mountain View. Ma quante informazioni riesce a raccogliere il colosso della rete?

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