Grazie a Dio c’è Putin

Via repubblica

Tre ore dopo, alla festa di chiusura in piazza Sovetskaja, tra ballerini in costume e matrjoske viventi, l’intervento di Silvio Berlusconi restava l’argomento di conversazione di un Forum noioso e un po’ scontato. Politici, politologi, giornalisti di mezzo mondo, si raccontavano l’uno con l’altro i momenti di imbarazzo vissuti poco prima quando seduti in platea con tanto di auricolare per la traduzione, avevano cominciato a scambiarsi sguardi sbalorditi e sorrisi di complicità. Nikolaj Zurbin, accademico russo di nascita e americano di passaporto, si è addirittura esibito in una risata squillante e incontenibile inquadrata a lungo dalle telecamere a circuito chiuso riservate alla stampa.

“Non riuscivo proprio a trattenermi – spiega ridendo ancora – il suo è stato un vero colpo da maestro. Stavamo ancora sbadigliando per il discorso così serioso del presidente coreano quando Berlusconi ci ha svegliato di colpo con quelle cose che non c’entravano niente, con quelle sparate su Putin dono di Dio, con quei riferimenti incomprensibili all’Italia. Politicamente, un livello basso, non adeguato a un premier di un paese importante. Però ci siamo divertiti. Secondo me voleva proprio questo e ci è riuscito perfettamente. Tempi e pause da vero showman”.

In aggiunta il Burlesconi di Luca De Biase

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In Francia è vietato criticare Berlusconi se si lavora per un imprenditore russo

Via Daniele Sensi

France-Soir meglio non scrivere su Russia e Italia. Soprattutto se capita di essere un po’ critici nei confronti del potere in carica. Il quotidiano rilevato in gennaio da Alexandre Pougatchev, figlio dell’oligarca russo Sergueï Pougatchev, ha appena liquidato senza tanti complimenti i suoi due corrispondenti da Roma e Mosca.

Ariel Dumont, collaboratrice esterna dalla capitale italiana, il 13 novembre s’è vista notificare la fine della collaborazione per telefono, dal caporedattore, Charles Desjardins. Da settimane le era stato detto di non scrivere più sul presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, amico del presidente russo Putin. “A più riprese, mi è stato rimproverato il mio ‘anti-berlusconismo’. Tuttavia, precisa, ero stata molto prudente. Utilizzavo perifrasi per parlare delle sue scappatelle, tipo: ‘la disordinata vita privata di Berlusconi’. A settembre, mi hanno fatto riscrivere un pezzo sulla Mostra di Venezia in cui parlavo del film Videocracy e delle dichiarazioni critiche di Michael Moore nei confronti del presidente del consiglio italiano. In ottobre, mi hanno fatto scrivere un solo articolo, con mille raccomandazioni. Poi, più nulla.”

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