Nel corso dell’ incontro ci sono stati momenti di tensione per l’ intervento di Marco Renzi, giornalista digitale e componente della redazione di Lsdi che ora, con una lettera aperta al presidente dell’ Ordine, rilancia le questioni sollevate e cerca di chiarire la sua posizione. Sostenendo che in un momento come questo uno scontro senza quartiere fra editori e istituzioni giornalistiche servirebbe a poco. Il momento è tale – sostiene Renzi – che una presa di posizione solo in questa direzione, si rivelerebbe ‘’non solo fuori tempo massimo, ma anche inutile e poco interessante ai fini di una seria riorganizzazione, meglio, rifondazione, del sistema dell’ informazione professionale’’.
Ecco la lettera di Renzi.
ordine-giornalisti
Giornalisti, Ordine ed editori (1)
Come è possibile concludere un ciclo di appuntamenti – quelli del Journalism Lab a cura di Vittorio Pasteris all’interno del Festival di Perugia – in cui in modo brillante e appassionato per giorni si è parlato di nuove iniziative digitali, blog, social media, di modelli di business sostenibili, discutendo di precariato e di compensi che oggi i giornalisti freelance ricevono in Italia?
Significa che il giornalismo italiano non è pronto per una sana e qualitativa rivoluzione digitale dell’informazione e che alla base del sistema c’è qualcosa che non funziona.
In Germania un giornalista freelance percepisce in media 2147.00 euro al mese (dato dell’associazione dei giornalisti in Germania) e 127 euro al giorno per un reportage; in Inghilterra si parla di 170 sterline a pezzo, in Svizzera per un normalissimo pezzo di cronaca, diciamo di 3.500 battute, siamo sui 78 euro, 200 euro o più se si tratta invece di un reportage. E in Italia? In Italia come ha recitato il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Jacopino, ci sono testate che retribuiscono i loro collaboratori 4.30 euro al pezzo lordi o 325.00 euro lordi per due mesi di lavoro al Mattino di Napoli. E parliamo della carta stampata perchè per l’online c’è chi sostiene che non ci sia nemmeno bisogno di pagare un giornalista perchè in fondo gli si dà visibilità.
Liberi tutti se questa è la riproduzione riservata
Via Massimo Mantellini Al Post segnalano, con una certa svagata eleganza, che Repubblica ha ripubblicato ben 14 vignette di Makkox in una propria fotogallery apposita, con la solita tangenziale e modesta citazione della fonte (senza link perchè mettere un link quando parrebbe doveroso diventa una alchimia misteriosa) e si appellano ad una qualche ragionevole citazione … Leggi tutto
Giornalismo, il lato emerso della professione: l’ebook da scaricare
Via LSDI ‘’Giornalismo: il lato emerso della professione. Una ricerca sulla condizione dei giornalisti italiani ‘visibili’ è disponibile qui per essere scaricato gratuitamente da Lsdi. L’analisi condotta da Lsdi sulla base dei dati forniti dall’ Inpgi (l’ istituto di previdenza dei giornalisti), dall’ Ordine e dalla Fnsi, il sindacato unitario della stampa italiana, è stata … Leggi tutto
La presentazione a Roma di Giornalismo: il lato emerso della professione
Il 4 novembre alle ore 10,30 presso il salone della Fnsi a Roma verrà presentato l’ebook : Giornalismo: il lato emerso della professione. Saranno presenti: Andrea Camporese (presidente Inpgi), Enzo Iacopino (Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti), Franco Siddi (segretario Fnsi), Roberto Natale (presidente Fnsi), Pino Rea (autore dell’ebook). Vittorio Pasteris, Arianna Ciccone e Antonio Tombolini.
Enzo Iacopino presidente dell’Ordine dei giornalisti
Enzo Iacopino è stato eletto presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Iacopino è membro del Consiglio nazionale dal 2001 e segretario dal 2007 ad oggi. Nella consiliatura 2004/2007 è stato membro della commissione Ricorsi. È giornalista dal 1971. Nel 1994 è stato eletto presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare e successivamente confermato per quattro mandati consecutivi. … Leggi tutto
Donne in rete
Mercoledì 30 giugno, alle 20.30, nella Sala Roccati al Circolo della Stampa in corso Stati Uniti 27 a Torino, è in programma Donne in rete, incontro delle giornaliste del Piemonte. Confronti tra professione e vita privata: come uscirne vive? L’altra metà del cielo del giornalismo si interroga e propone strategie.
Rete richiama i concetti di relazione, stare insieme, incontrarsi e condividere risposte ai problemi. Le condizioni di lavoro delle giornaliste sono molto diverse dal punto di vista economico, contrattuale, della posizione professionale, ma restano difficoltà comuni. Sempre più donne entrano nella professione: tuttavia, resta profondamente “maschile” per i tempi, totalizzanti e sregolati, per organizzazione del lavoro e per il persistere di pregiudizi discriminatori.
I giornalisti in Parlamento e la legge bavaglio
Diego Novelli su Nuova Società Che cosa fa l’Ordine dei giornalisti nei confronti dei colleghi che votano in Parlamento per una legge che impedisce di svolgere la professione giornalistica? Mi rivolgo al consiglio dell’Ordine del Piemonte, in primis, che faccia un passo rispetto al nazionale perchè siano presi provvedimenti (sospensione o un ordine del gionro … Leggi tutto
Alberto Sinigaglia nuovo presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte
Alberto Sinigaglia è stato eletto all’unanimità Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte dal Consiglio dell’Ordine eletto la scorsa settimana.
Vicepresidente sarà Ezio Ercole, segretario sarà Paolo Girola, tesoriere Emmanuela Banfo.
Sul tema questo blog riceve e pubblica comunicazione da Emmanuela Banfo
Ipotesi per uscire dalla panna montata
Urne amare per le penne subalpine. L’esito delle urne per il rinnovo dell’Ordine piemontese dei giornalisti è inequivocabile: esce sonoramente sconfitta la presidenza uscente di Sergio Miravalle e, per la prima volta dagli anni Settanta, la componente progressista perde la maggioranza. La partita si è chiusa al ballottaggio, necessario perché tra i professionisti nessun candidato ha superato il quorum al primo turno: 4 eletti per la corrente “Insieme per l’Ordine” (oltre a Miravalle Silvia Rosa-Brusin della Rai, Alberto Sinigaglia della Stampa e Marina Verna), 2 ai ribelli di matrice cattolica “Uniti per l’Ordine” (Paolo Girola della Rai ed Emmanuela Banfo dell’Ansa), 3 all’area dei “Giornalisti indipendenti” tutti pubblicisti (Ezio Ercole, Marisa Bianco e Renzo Ozzano).
Un risultato che, almeno sulla carta, consegna l’Ordine all’ingovernabilità. Al punto che più d’un collega stamattina evocava la celebre definizione scalfariana sui poteri “forti” per descrivere lo stallo: giornalisti di panna montata. Il riferimento è alla perdita della leadership nella categoria da parte del fronte progressista: «Hanno pagato l’arroganza e il settarismo con i quali hanno governato sindacato e Ordine», sostiene un autorevole dirigente «nonché l’opacità con la quale hanno gestito i processi di ristrutturazione alla Stampa e a Tuttosport».
I risultati del ballottaggio per le elezioni dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte
Il sito dell’ODG del Piemonte rende disponibili i risultati del ballottaggio delle votazioni per le Elezioni dell’Ordine dei giornalisti. Domenica 30 maggio, nelle sedi di Torino(corso Stati Uniti 27), Novara (Largo Costituente 5) e Cuneo (via Avogadro 32), si è svolto il turno di ballottaggio che ha coinvolto i giornalisti professionisti per l’elezione di sei … Leggi tutto
Caramellosa unità e guerra per bande
Pensierini ricevuti in email Il problema di base dell’Ordine, e del Sindacato, è che si tratta per lo più di una guerra per bande. Sotto questa caramellosa e falsissima pretesa unità ci sono abissi e regole rigorose: o stai con noi o stai con loro. E l’adesione ha da essere cieca e assoluta, guai esprimere … Leggi tutto