Squilibri digitali e nostalgie analogiche

via Diego Galli su Fainotizia

[…] Non è un caso che, come altri hanno notato, le discussioni più interessanti al BarCamp di Torino non si siano svolte nella grande sala con il palco, un megaschermo, e i riflettori, ma nelle sale più piccole, con una disposizione del pubblico che assecondava la conversazione.

Certo, l’organizzazione ne risulta un po’ caotica, perché gli orari difficilmente riescono ad essere rispettati, molte persone si fermano a parlare tra una sala e l’altra, non si capisce dove termina la trattazione di un argomento e ne inizia un altra. E la metafora più calzante è ancora una volta quella del bazaar.