Storie di un impiegato

Emanuela Minucci su Lastampa.it

Il dirigente del Comune di Roma era in malattia. Da mesi: al riparo di un impeccabile certificato medico. Fino al giorno in cui l’hanno visto far lezione. Sì, far lezione, circondato da una folla di studenti adulanti. In aula magna, all’Università: un professore in perfetta forma, vitale, fin istrionico. Qualcuno gliel’ha fatto notare, qualche giorno dopo, al Comune di Roma, ventilandogli pure la possibilità di essere licenziato. Ma ciò non è accaduto. Motivo? L’accademico si è prontamente presentato con un secondo certificato medico, in cui si leggeva, testualmente: «Il contatto con i giovani possiede un essenziale valore terapeutico e consentirà al dirigente di superare lo stato patologico che lo prostra».

Caso più unico che raro? Macché. Bastava partecipare ieri mattina al Forum sulla pubblica amministrazione che si è svolto alla Nuova Fiera di Roma, dal titolo «Storia di un impiegato e di una bomba, il lavoro pubblico e la crisi di credibilità», per scoprire che il dirigente romano è in ottima compagnia. E che il certificato medico facile è uno degli assi nella manica dei vituperati fannulloni contro cui il neo-ministro Brunetta intende scagliarsi. C’è chi, ad esempio, appena sente aria di trasferimento, si fa produrre dal medico curante un certificato ad hoc che lo renderà intoccabile: «Quando si profila lo spostamento da un semplice lavoro alla scrivania ad un lavoro a contatto con la gente – spiegavano ieri al convegno – ecco un fiorire di nuove patologie invalidanti: afonia da sportello, stress da traffico, depressione da lavoro notturno o festivo». Guarda caso, soltanto quando il nuovo lavoro piace meno del vecchio. A Torino, su una base di 35 impiegati che quest’anno dovevano essere spostati dal city manager Cesare Vaciago (ieri in piena bufera, perché ha denunciato che su 12 mila dipendenti il Comune di Torino conta ben 1200 fannulloni), almeno 8 si sono presentati con un certificato medico in cui si dichiara l’incompatibilità del lavoratore con il nuovo incarico.