Una crociera vista dal di dentro

Un mesetto fa la famiglia Pasteris ha affrontato con piacere e relax una prestigiosa crociera da Genova verso l’Egeo. La crociera di MSC Crociere partiva da Venezia verso Bari, Corfù, Santorini, Mikonos, Atene, Olimpia, Dubrovnik e ritorno a Venezia. Era un esperimento. Barbara aveva al solito lanciato una idea intelligente: proviamo, vedamo che succede. Così carichiamo bagagli e figli sulla nave, viaggiamo e vediamo posti interessanti oppure ce ne stiamo in panciolle in piscina. E così in effetti è stato.
Le navi da crociera moderne sono degli ernormi alberghi – parchi di divertimento viaggianti. L nostra nave portava quattro mila passeggeri e un migliaio di uomini di equipaggio, sparpagliati in una mega barca da crociera con tredici ponti. C’è di tutto di più dalle piscine, al casino, al beauty center, al bimbi club.
Si era partiti con il dubbio: ma sarà un viaggio per gente oramai della terza età ? In effetti ci sono molto aspetti che fanno pensare a questa soluzione.

Il punto di riferimento esistenziale delle giornate sono i pasti che devono essere sfarzosi e blandamente luculliani. Esistono due modalità di pranzo. Il buffet dove ci si accoda per prelevare vassoi da riempire di quantità industriali di ogni tipo di cibaria concepisca un cuoco per un buffet freddo. Oppure si può pranzare nei ristoranti veri e proprio dove nonostante tutti gli inumani sforzi dei camerieri si sta a tavola un tempo enorme per una normale famiglia che so io con un paio di bambini che nel tempo utile per cibarsi se va bene hanno smontato il tavolo e le sedie dei vicini.

Un secondo aspetto inquietante è l’ambientazione tipo “casinò di Las Vegas” oppure “albero prestigioso occidentale, meglio arabo”che si è scelto per arredare gli interni della nave. Oltre che un po’ pacchiano è a volte veramente imbarazzante trovarsi in un ambiente così lontano dalla quotidianità e dalla classica linearità abitativa delle barche tradizionali, non quelle dei magnaccioni esibizionisti. Un consiglio agli armatori: provate ad arredare una nave di test con uno stile vagamente Ikea: lineare, luminoso, arioso, non ridondante. Una grande nave ergonomica e non alla Nerone

Il personale della nave, battente bandiera panamense, è costituito da pochissimi italiani che occupano le aree critiche dell’organigramma e da moltissimi e tenerissimi cittadini del terzo mondo. Onduregni, indonesiani, brasiliani, melgasci, africani, equadoregni. Educati, serissimi, leggermente maltrattati dai soliti italiani cafoni. I clienti internazionali sono molto più politically correct.