I-Brand

Vittorio Zucconi discute del brand Ipad

Come, in tutta superbia modesta, avevo previsto nel mio primo commento a caldo sull’ iPad lanciato da Stevie “Wonder” Jobs, quel “Pad” scelto per il telefonone della Apple ha suscitato le reazioni perplesse di molte donne americane, che associano il “Pad”, il pannolino, all’igiene femminile e le tv americane ci ironizzano sopra apertamente. Da anni la Ibm, e oggi la Lenovo cinese, producono portatili chiamati “ThinkPad”, ma quella parola “Think” davanti, rende l’allusione involontaria assai meno sgradevole ed evidente. Tradotto in inglese femminile, “IPad” suona brutalmente e immediatamente come “Io Pannolino”. Ma possibile che nel circolo ristretto di chi ha scelto il nome alla Apple, dopo mesi di voci e di indiscrezioni e di discussioni, non ci fosse neppure una donna che potesse farlo notare? Forse c’era, ma il circolo di chi decide, a Cupertino, comincia con Steve e finisce con Jobs. Poi avrà successo lo stesso, ma per un Harry Potter del marketing come lui, questa è una gaffe, perchè l’estetica, il fantastico design dei prodotti della Mela ha sempre avuto, nelle sorelle di Eva attratte dalla sua bellezza, un mercato importante. Comprereste, voi signore italiane, un telefonino o un computer che si chiamasse “ioTampax”?