Ipad: si poteva fare meglio

Via Pino Bruno

Questo blog va controcorrente, come un salmone esausto, e non partecipa alla fregola collettiva in favore di iPad. Non di questa versione, almeno, evirata di componenti fondamentali: webcam e porta USB, innanzitutto. Apple poteva aspettare qualche mese e proporre un oggetto più compiuto e accessoriato. Se non lo ha fatto è perché la mela si sta sempre più microsoftizzando. Prima pensava soprattutto al prodotto e poi al mercato. Adesso ragiona in senso inverso.

Per carità, questo meraviglioso giocattolo avrà grande successo di vendite. I media lo stanno trainando da quando era ancora nella pancia (e nella testa) di Steve Jobs. Adesso che il neonato ha visto la luce – come conviene alla straordinaria campagna di marketing – chi non ce l’ha, chi non lo acquista, sarà consegnato al pubblico ludibrio.
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E allora, questo blog si autoconsegna alla gogna, alla colonna infame. iPad sarà nostro quando raggiungerà la maturità di prodotto davvero alternativo al netbook. Ovvero un oggetto che permetta di usare Skype, spedire SMS (perché no, visto che c’è dentro una SIM), collegare una stampante alla porta USB, scrivere con una tastiera – sia pur virtuale – più ergonomica. Insomma, iPad 2, così come dopo iPhone è arrivato iPhone 3G S. Scommettiamo che ci vorranno al massimo dodici mesi?