Il pasticciaccio del concorsone Rai del 10 ottobre 2020

Sabato 10 ottobre in teoria 3722 giornalisti dovrebbero trovarsi a Roma arrivando in automobile, treno, nave, aereo, monopattino o bicicletta da tutta Italia isole comprese per ambire a ben 90 posti nelle redazioni regionali della RAI. il concorso è stato bandito nel giugno 2019 e per diverse ragioni si è trascinato alla prima prova solo a inizio ottobre 2020.

Ogni candidato doveva indicare, in fase di iscrizione al concorso in quale sede voleva essere assunto. Diverse sono quindi le probabilità  di essere assunti in base alla percentuale di candidati e di posti disponibili. Il miglior rapporto è quello della sede di Bolzano il peggiore  in Piemonte dove per 2 posti sono state presentate 181 candidature con un rapporto, quindi di 1 a 90. La sede più richiesta è stata, invece, la Campania con 447 domande. Alla prima fase della selezione saranno convocati tutti i candidati iscritti alla selezione stessa, mentre alla seconda e terza fase saranno ammessi i primi 270.

Tutto questo succede proprio nelle ore in cui il Governo ha propogato a fine gennaio 2021 lo stato di emergenza e reso piu intense le restrizioni sanitarie per la ripartenza della crescita dei contagi. Probabilmente molte saranno le azioni legali di giornalisti che si tuteleranno contro le infezioni, per esempio se fra i cittadini a rischio chiedendo comunque di partecipare in maniera sicura al concorso.

I protocolli, prevedono l’utilizzo di sette padiglioni per poter mantenere distanze interpersonali tra i partecipanti superiori a quelle previste dalle attuali disposizioni anti Covid-19, con la misurazione della temperatura all’accesso che è previsto con orari scaglionati in tre turni (9.00, 9.30, 10.00) e da due diversi ingressi (ingresso Est e ingresso Nord), per evitare l’assembramento dei candidati, che dovranno presentarsi con mascherina protettiva. Una volta all’interno della Fiera, i candidati saranno indirizzati verso il padiglione indicato nella lettera di convocazione attraverso sensi unici di marcia e con una distanza minima di almeno 1 metro dagli altri partecipanti. All’interno saranno dislocate colonnine di sanificazione delle mani e segnaletica sulle regole igienico sanitarie. I commissari e i segretari della prova indosseranno dispositivi di sicurezza e saranno schermati grazie ad una parete di plexiglass. Tra le postazioni sarà garantita la distanza minima di 1 metro.

E’ però evidente che il problema non è solo il test in quanto tale ad essere un importante fattore di rischio sanitario., ma a questo si aggiunge il fatto che tutti questi giornalisti dovranno viaggiare e probabilmente pernottare a Roma accrescendo esponenzialmente i rischi di contagio e di diffusione e circolazione del coronavirus.

Si tratta di assegnazioni dirette alle redazioni locali per cui questa prima prova di selezione uguale per tutti si sarebbe potuta facilmente realizzare nelle singole sedi semplificando e velocizzando il tutto come fosse un test della maturità su uno stesso set di quesiti. Non si capisce percà non si è agito in questo modo.

Secondo il professor Matteo Bassetti, infettivologo di fama internazionale, direttore dell’Unità operativa clinica Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova: “Il concorso Rai per giornalisti . Farlo sarebbe rischioso e contro ogni logica per un rischio contagio altissimo”.

La senatrice di Forza Italia, Fiammetta Modena, membro della Commissione Giustizia. Per la parlamentare azzurra sostiene che : “il concorso per giornalisti Rai, è ormai un grosso problema nazionale tanto che ho presentato un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro della salute, Roberto Speranza e al sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella .Tutte le grandi aziende di questo Paese hanno già prolungato fino al 31 dicembre lo status di lavoro agile da casa, e la stessa Rai ha deciso prima delle altre in questa direzione con una direttiva già inviata nelle settimane scorse ai propri dirigenti e dipendenti, lo Stato del diritto impone la sicurezza e la salvaguardia della sicurezza di ogni cittadino italiano, non si capisce il perché la Rai abbia deciso di tenere comunque il concorso programmato per l’assunzione di 90 unità da destinare ai Tg regionali, ignorando che il numero dei partecipanti al concorso è assolutamente esorbitante, quasi 4 mila concorrenti”.