Per un Wimax davvero utile contro il digital divide

Durante la settimana di fine anno il Ministero delle Comunicazioni,di concerto con quello della Difesa,hanno raggiunto l’accordo per la disponibilità di un primo lotto di frequenze al fine di poterle utilizzare per la distribuzione della Banda Larga,a media e lunga gittata,sul territorio italiano.

AntiDigitalDivide non ha di sua sponte voluto subito dare la notizia al fine di ragionare con calma su quanto comunicato dai media. Premesso che la messa in disponibilità di un primo lotto di frequenze non possa far altro che piacere ad ADD,non possiamo evitare di far notare alcuni orientamenti del Ministero riguardo alla distribuzione delle frequenze stesse.

Si è detto più volte che la tecnologia-protocollo WiMax dovrebbe essere il mezzo attraverso il quale ,in Italia,riuscire ad abbattere il divario digitale. Si è citato più volte il WiMax come mezzo per raggiungere le zone Rurali sperdute e non ancora servite dai servizi di Banda Larga ( DSL ).

Nonostante tutte le premesse,sembra sia ormai consolidato il pensiero di indire delle Aste per l’assegnazione delle licenze in stile similare a quella effettuata alcuni anni orsono per le licenze UMTS,correndo il rischio di fatto di creare un nuovo sistema ” chiuso “,gestito dai pochi che si potranno permettere di partecipare ad Aste,seppur magari su base regionale,nelle quali si dovranno presentare offerte di acquisto probabilmente molto alte per piccoli lotti di frequenze su base locale.

Se il Ministero delle Comunicazioni intederà procedere in questo senso,non farà altro che creare ulteriori problemi al mercato,già dei pochi,che probabilmente vedrà sparire molte piccole realtà locali venendo meno al principio di concorrenza leale ( avvantaggiare i forti a discapito dei deboli ) .

Con un tale indirizzo nell’assegnazione delle frequenze cosa ci guadagneranno i potenziali utenti ? Probabilmente poco o nulla visto che,a rigor di logica,i costi sostenuti dai pochi competitors per acquistare le licenze saranno ribaltati sul cliente non permettendo di offrire prezzi competitivi in rapporto alla qualità offerta e soprattutto con tagli di banda in linea con il resto della Comunità Europea.

Perchè chiedere soldi ( li vorrebbe il Ministero della Difesa* ) se si vuole abbattere il divario digitale ? Perchè non essere,una volta tanto, dalla parte dei cittadini ed evitare l’ulteriore nuova gabella liberalizzando,con regole ferree,le frequenze per il WiMax sulla falsariga di come è stato attuato per il WiFi ?

AntiDigitalDivide crede che dovrebbe essere segnalata, come obbligo associato ai diritti d’uso delle frequenze,una percentuale minima(non inferiore al 25%) di copertura del territorio sottoposta a verifiche periodiche,sotto il controllo delle preposte autorità,a distanza massima di un anno dalla data di concessione della licenza.Inoltre si auspica che il calendario di distribuzione ed il relativo coordinamento delle stesse, debbano prevedere il rilascio,obbligatorio,in primo intervento,sui territori Digital Divisi,per i quali nei mesi scorsi abbiamo lanciato un censimento attraverso il nostro sito.
Quindi,solo a fronte della copertura nelle zone digitaldivise dell’area assegnata,l’operatore potrà provvedere alla vendita in altre aree.
Altresì sarebbe d’uopo che vi siano diversi tipi di licenziatari in base alle caratteristiche della rete (ad es. wholesale, OLO, Wisp etc..).