La storia di uno di noi

Adriano Celentano esterna dal suo blog

Da come vanno le cose nel mondo, mi sembra di capire che poco o nulla si potrà fare per evitare che questo «capolavoro sospeso nel cielo» scivoli definitivamente in un precipizio senza fine», scive Celentano aprendo il suo intervento dedicato al tema della bellezza e citandosi (da Mondo in Mi7). «È sulla bellezza – sottolinea – che si deve scommettere.  La bellezza da regalare non ai ricchi egoisti ma agli operai che sono il motore del pianeta».

«Caro Walter, mi rivolgo a te prima che a Silvio. Per lui è più difficile mettere in pratica una politica che va contro il suo stesso «immobiliarismo». Già adesso, in nome dei più bisognosi, lo sentiamo parlare di apertura dei cantieri, e non è difficile immaginare lo sfacelo a cui andremmo incontro se vincesse lui». Veltroni invece, scrive ancora Celentano rivolgendosi a Berlusconi, «ha avuto la geniale idea di correre da solo e che giorno dopo giorno sta accorciando la distanza che vi separa». Per Celentano, Berlusconi non può fare rivoluzioni, anche se in cuor suo lo vorrebbe: dovrebbe combattere contro troppe persone e, soprattutto, contro la propria ricchezza.