Un uso per lo meno curioso del blog Rai

Dal blog dedicato a Pechino di Rai

Prima

Mi ero ripromesso mi mantenere con i visitatori del blog una comunicazione quotidiana, ma vi garantisco che il solo leggere la maggior parte dei vostri messaggi mi ha tolto ogni tipo entusiasmo nei confronti di questo spazio. Avrei gradito molto prendermi qualche minuto di pausa nelle tante ore di lavoro per discutere con voi di imprese atletiche, scambiare opinioni sul servizio web, prendere nota di qualche suggerimento… Invece, dopo una sola ora di Olimpiade (e ripeto UNA SOLA ORA), vi siete avventati su di noi come belve feroci. Mi avete lasciato senza parole, ho trovato solo la forza di rispondere in privato ai messaggi più “umani” e di cancellare i post “indecenti” (a proposito è inutile cambiare nick e mail…). Ho capito che rispondere alle invettive serve solo a scatenare ancor di più la furia di alcuni.

Poi

Innanzitutto le scuse a quanti si sono sentiti offesi dalla decisione di non postare altri argomenti di discussione sul blog di Pechino. Non si è trattato di mancanza di rispetto nei confronti di nessuno, ma forse l’equivoco è nato da un uso e una lettura distorti di questo strumento di discussione. Il blog non è un forum, dove individuato un ambito di discussione, tutti possono dire tutto, a ruota libera, interagendo tra loro.
Questo spazio avrebbe dovuto accogliere spunti di riflessione (naturalmente sportiva) intorno ai quali sarebbe stato interessante ragionare tutti insieme. Purtroppo però il blog si è trasformato nell’ “ufficio reclami”, reclami ai quali abbiamo cercato di fornire alcune risposte, dimostrando la volontà di tenere aperto un canale di comunicazione con i nostri visitatori.

UPDATE: ne parla corriere.it

1 commento su “Un uso per lo meno curioso del blog Rai”

  1. eh eh, le stesse cose che ho pensato e bloggato io. Veramente una pessima figura sia per l'azienda sia per il giornalista: spiace per il collega ma davvero non ha idea di cosa sia un blog…

I commenti sono chiusi.