Alla ricerca della credibilità perduta

Via LSDI

In un post dal titolo “La relatività dell’ informazione e la fiducia perduta nel giornalismo” (che riportiamo tradotto pressoché integralmente), Narvic segnala una interessante riflessione di Paul Villach, su Agoravox, sulla relatività del giornalismo e dell’ informazione, che porta a mettere fortemente in dubbio – dice – i « dogmi della teoria promozionale dell’ informazione diffusa dai media »*.

Per Villach – aggiunge Narvic – è la messa in discussione di questi dogmi e non la sua riaffermazione di principio, la condizione per la rifondazione della credibilità perduta dei giornalisti nei confronti dei cittadini.

Villach, soprattutto, non prende per oro colato quella teoria di autogiustificazione del giornalismo – costruita e promossa dai giornalisti stessi – che pretende di distinguere il « giornalismo » dalla « comunicazione » (l’ uno supposto virtuoso e l’ altra discutibile) :
I termini di  « comunicazione » e « informazione » non sono diventati altro che le due maschere per una stessa strategia di influenza: « comunicazione » è la parola dei pubblicitari, « informazione » è quella dei giornalisti.

Questa riflessione – prosegue Narvic – si lega largamente a quella che vado facendo io sulle condizioni di sopravvivenza – eventuale – del giornalismo. Voler conservare questa distinzione artificiale sperando di recuperare così la credibilità perduta dei giornalisti è un falso problema e un ostacolo. La fiducia ha cambiato natura: essa non è più istituzionalizzata, ma va costruita.