Il dopo Davos

Federico Rampini su Repubblica

Negli ultimi decenni a ogni segnale di crisi l’ Uomo di Davos reagiva cooptando i suoi rivali. Più veloce del G-8 o del Fondo monetario internazionale, il World Economic Forum è stato il primo summit ad aprirsi ai no-global. Ha integrato il Social Forum. Ha fatto ponti d’ oro a tutti i leader delle potenze emergente, dall’ Asia all’ America latina. Ha offerto un palcoscenico mondiale ad Al Gore e agli scienziati del cambiamento climatico. Quel modello sembra avere esaurito le ultime energie. Per cooptare gli outsider deve esserci un establishment che ha un capitale di prestigio da elargire. Oggi è l’ idea di establishment ad aver perso ogni consistenza. Il dibattito sul “Codice etico dei banchieri”, che figura in bella evidenza nel programma di questo summit 2009, si presta solo al sarcasmo.