La famiglia Guzzanti finalmente riunita

Dopo Sabina e Corrado, anche papà Paolo spara bordate contro Berlusconi (via Repubblica)

E’ un gran porco”. L’ex senatore del Pdl Paolo Guzzanti non usa metafore per giudicare i comportamenti privati di Berlusconi. “E’ una persona che ha corrotto la femminilità italiana schiudendo carriere impensabili a ragazze carine che hanno imparato solo quanto sia importante darla alla persona giusta al momento giusto – scrive sul suo blog Guzzanti – sollecitate in questo anche dalle madri, quando necessario”. E tra verbali mai pubblicati e “disgustosi contenuti” l’ex parlamentare del Pdl tira in ballo anche il capo dello Stato le cui sollecitazioni avrebbero impedito la pubblicazione delle intercettazioni.

Al parlamentare, padre dei comici Sabina e Corrado, un tempo esponente del Pdl e vicedirettore del Giornale, si deve l’invenzione del termine “mignottocrazia”. Lo usò al culmine dello scontro con il ministro Mara Carfagna quandò puntò il dito contro le presunte “nomine di scambio”. Dove la merce di scambio sconfinava nel pettegolezzo sessuale. Da allora Guzzanti non ha smesso di attaccare il premier su questo tema. Sul quell’atteggiamento “puttaniero” che “corrompe la gioventù e mina il rispetto della donna”. Il suo blog nel pomeriggio è andato in tilt da troppi accessi e non risultava raggiungibile. Ma il sito dell’Espresso ha registrato tutti i contenuti.

Mesi fa, intervistato da Repubblica.it, Guzzanti non si nascose dietro le parole: “Siamo in presenza di un capo di governo che è circondato da pettegolezzi a sfondo sessuale. E questo è un danno per il Paese. Non faccio processi sommari, ma Berlusconi ha fatto della sua sessualità un evento politico e su questo, dicono anche alcuni del suo partito, prima o poi potrebbe inciampare”. E oggi sferra un nuovo affondo contro il Cavaliere. Tirando in ballo le intercettazioni sull’inchiesta di Napoli (poi distrutte) che conterrebbero dialoghi a sfondo esplicitamente sessuale che hanno il Cavaliere come protagonista assoluto. Dialoghi di cui molto si è parlato ma che non sono mai diventati pubblici.

Guzzanti, invece, riferisce di voci “attendibili” che affermerebbero come “un famoso direttore ha mostrato e fatto leggere a un numero imprecisato di persone (deputati e deputate di Forza Italia per lo più) i verbali che tutti i direttori di giornale hanno, ma che avrebbero deciso di non usare su sollecitazione del Presidente Napolitano”. Si tratterebbe delle ormai famose intercettazioni napoletane “in cui persone che ora ricoprono cariche altissime si raccontano fra di loro cose terribili che la decenza e la carità di patria mi proibiscono di scrivere, anche se purtroppo sono sulla bocca di coloro che hanno letto i verbali. Io ne conosco almeno tre”.

UPDATE: Il Quirinale nega la versione fornita da Guzzanti padre