Chiuso per paura di ritorsioni

Cristiano Lucarelli chiude il Corriere di Livorno

Mi piace sempre ricordare, parlando di editoria, che città molto più piccole di Livorno, vedi Rimini (90.000 abitanti), contemplano la presenza di ben quattro quotidiani.Giorno dopo giorno, però, ci siamo accorti che questo giornale veniva etichettato come il Corriere di Lucarelli (e sfido chiunque a dimostrarlo), che le copie continuavano a scendere, ad eccezione dei tre giorni in cui ha devoluto l’intero incasso di una giornata di vendite in beneficenza (Svs, Misericordia, terremotati d’Abruzzo),facendo anche interventi nel sociale. E tutto ciò dopo aver creato una ventina di posti di lavoro tra redazione e concessionaria di pubblicità,con persone assunte per lo più dalle liste di collocamento. Oggi alcuni di loro sono già diventati giornalisti professionisti, mentre all’epoca erano solo dei giovani appassionati di giornalismo. Tutto questo non è stata una passeggiata, soprattutto con una presenza ingombrante come quella de Il Tirreno e con molti soloni che, davanti, mi sorridevano e, però, alle mie spalle professavano vita breve al “Corrierino”. Alla lunga questi soloni hanno avuto ragione. Attualmente, complice la crisi, le copie vendute al di sotto delle aspettative e lo scarso interesse (per paura di ritorsioni) di imprenditori contattati per affiancarmi in questa avventura, mi hanno fatto riflettere sull’eventualità di cessare le pubblicazioni del Corriere di Livorno entro la fine del 2009.